In Molise quasi quattro abitazioni su dieci sono vuote (3° posto nazionale con il 36,89% per 73.524 case in totale) con una concentrazione maggiore in provincia di Isernia (37,80% e 21.372 case vuote) rispetto a Campobasso (36,53% e 52.152 case). È quanto emerge da un’analisi* di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che propone di sostenere il mercato locativo valorizzando gli immobili vuoti.
In Italia sono oltre 7 milioni e 38 mila le case non occupate (22,5% del totale) con una concentrazione maggiore in regioni del Sud come Calabria (2° posto nazionale con il 38,7% e 481.741 case) e Abruzzo (4° con il 32,7% e 250.038) per effetto dell’emigrazione. Il trend è sviluppato anche in Valle d’Aosta (1° posto in Italia con il 50% per 58.731 immobili), Liguria (6° posto, 30,9% e 331.863 abitazioni) e Trentino Alto Adige (9° con il 27,2% e 156.771) dove abbondano le case di villeggiatura. Un maggior tasso di occupazione delle abitazioni si registra, invece, nelle regioni più popolose come il Lazio, dove solo il 17,6% di case sono vuote (488.114 in totale), così come in Campania (penultimo posto con il 17% e 417.576 case) e soprattutto Lombardia (ultima in Italia con il 15.2% per 731.665 case).
“Facciamo in modo che – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – questo grande patrimonio immobiliare a disposizione in Italia possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici del nostro Paese. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21% della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. A Milano e Napoli i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare”.
Fra le province con più case sfitte, equamente suddivise tra Nord e Sud, spiccano Olbia-Tempio, dove se ne contano oltre la metà (52,88%, più del doppio della media nazionale, e 71.614 abitazioni), Aosta (2° posto con il 50%) e Sondrio (3° posto con il 49,7%). Sempre con percentuali doppie rispetto alla media nazionale troviamo poi Crotone (quarta con il 46,7%), Savona (quinta, 44,8% con quasi 110 mila case vuote) e L’Aquila (sesta, 44% e 94.464 case). Ci si avvicina alla piena occupazione, invece, in piazze popolose come Firenze (terzultima in Italia con il 10,1%), Monza-Brianza (penultima con il 9,5%) e Milano (ultima con il 6,1% e 87.613 case vuote).
Se guardiamo alle grandi città, quelle con più abitazioni non occupate sono in Emilia Romagna, Sicilia e Puglia le regioni più rappresentate. Ravenna è il primo comune d’Italia per case vuote (28,37% per 27.118 immobili). Precede di poco Reggio Calabria (2° posto, 27,3% e 26.214 immobili). In Emilia Romagna spiccano anche Modena (4° posto con il 17.9%) e Parma (8° posto con il 14,3%) mentre in Sicilia Catania (3° posto, 19,7% e 28.567 case vuote), Messina (5° posto con il 15,8%) e Palermo (7° posto, 14,3% e 40.946 abitazioni non occupate). Fra le prime dieci città ci sono anche Brescia (6° posto con il 14,7%) e le pugliesi Taranto (9° posto con il 13,6%) e Bari (10° posto con il 12,9%). Il livello massimo di occupazione degli immobili si raggiunge ancora una volta nei centri metropolitani come Milano (terzultima con il 5,8% e 37.073 case), Napoli (penultima con il 3,9%) e Firenze (ultima con il 3%).