Le Segreterie Regionali Molise della SLC-CGIL e della UIL-POSTE comunicano che in data odierna sono state interrotte le relazioni industriali con l’azienda Poste Italiane. Nell’ultimo anno CGIL e UIL hanno più volte denunciato la gravi problematiche che coinvolgono la stessa Azienda nella regione Molise. E ciò sia in Mercato Privati che nei Servizi Postali ovvero, per intenderci, uffici locali aperti al pubblico e recapito della corrispondenza. Sono state aperte vertenze, presentate denunce, organizzati scioperi. Se sino ad oggi non sono state messe in atto le procedure di mobilità coattiva extraregionale per il personale che l’Azienda considera in esubero, se la stessa Azienda non ha provveduto ad ulteriori razionalizzazioni e chiusure al pubblico di uffici locali, se qualche speranza è stata data per la trasformazione dei contratti part-time in full-time, se sono stati inviate anche poche unità interinali per lo smaltimento della corrispondenza giacente, lo si deve all’impegno, alla perseveranza, all’attenzione che su questi temi hanno posto SLC-CGIL e UIL-POSTE.
Purtroppo però è risultato vano ogni tentativo di condividere accordi su tutti i temi importanti che coinvolgono Poste Italiane in Molise. E la collaborazione non può trasformarsi in complicità e collusione. Non si può collaborare con un’Azienda che il giorno prima firma accordi ed il giorno seguente li disattende. Un’azienda che:
1) ricorre al trasferimento coattivo e punitivo del personale, chiaramente solo quello iscritto a CGIL e UIL, ignorando tutte le norme contrattuali che regolano la disciplina dei trasferimenti stessi. Addirittura trasferendo, senza alcuna spiegazione e senza alcuna ragione, due lavoratrici RSU, una della CGIL e l’altra della UIL, appartenenti all’Unità Produttiva di Isernia. RSU che pure si erano rese artefici di svariate denunce delle violazioni contrattuali riscontrate nell’ambito lavorativo; trasferendo invece in gran segreto, nei Servizi Postali, personale più “fortunato” perché inviato negli uffici richiesti;
2) in barba alle più elementari norme della meritocrazia che dovrebbe essere tesa al miglioramento della qualità dei servizi, esclude scientificamente da tutti i percorsi promozionali lavoratori “scomodi” pur in possesso dei migliori requisiti;
3) fa filtrare all’esterno, attraverso dipendenti appartenenti agli staff delle Filiali, dati sensibili abilmente manipolati e tesi a screditare SLC-CGIl e UIL-POSTE;
4) impedisce l’accesso ai luoghi di lavoro a sindacalisti violando tutte le norme che regolano la materia.
E’ chiaro che in un momento in cui la stessa Azienda si appresta a mettere in atto la mobilità coattiva del personale che sarebbe in esubero, nel momento in cui si appresta a varare norme per il recapito della corrispondenza a giorni alterni, nel momento in cui si appresta a razionalizzare o addirittura chiudere altri uffici locali, penalizzando solo le parti più deboli della popolazione, SLC-CGIL e UIL-POSTE rischiano di essere interlocutori scomodi. La situazione di Poste Italiane in Molise è sotto gli occhi di tutti. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Inoltre la situazione del personale, sottoposto a vergognose forme di pressione, purtroppo sfugge a chi osserva dall’esterno.
Ma non ci saranno interventi discriminatori, “terroristici”, punitivi che potranno fermare queste due Segreterie Regionali. Anzi, da questo momento, le stesse avranno come unici riferimenti la Magistratura, gli Uffici del Lavoro e l’INAIL.
Si potrà riprendere un corretto dialogo solo quando verrà ripristinata una parvenza di legalità.
Le Segreterie Regionali della SLC-CGIL Molise e della UIL-POSTE Molise