Una ricerca di Aiso-(Associazione italiana società di outplacement) evidenzia come i tempi medi di rientro nel mercato del lavoro hanno una accelerazione dei tempi di ricollocazione, quando sono supportati con un percorso di ricollocamento per l’85% dei lavoratori (impiegati di primo livello, quadri e dirigenti), in 4,8 mesi medi, in calo rispetto al 2022 (5,8 mesi), circa della metà rispetto alle persone senza supporto.
I tavoli di crisi aperti, Sono numerosi,con oltre 180mila addetti coinvolti, l’associazione ha il compito di sensibilizzare le aziende italiane nell’utilizzo dell’outplacement, tra i settori in cui sono stati maggiormente ricollocati i lavoratori rientrano: farmaceutico, automotive, Ict.
Il 75% dei candidati coinvolto nel ricollocamento è passato a un nuovo lavoro con un ruolo uguale o superiore, il 54% ha trovato una posizione con un compenso uguale o superiore, gli uomini (58%) sono più coinvolti nel processo di ricollocazione ( + 2% rispetto al 2022), mentre le aree geografiche più attive sono: il Nord (77%), il Centro (8%), il Sud (15%), la maggioranza degli over 50 valuta con maggiore interesse una forma contrattuale flessibile rispetto ad un contratto a tempo indeterminato.
Ogni persona è piena di potenzialità che va fatta emergere e messa in luce per ritrovare lavoro o per cambiarlo, per perseguire un migliore equilibrio, un senso di scopo più profondo del proprio agire. Si può ripensare la nostra vita e fare nuove scoperte, anche laddove la molla del cambiamento sia stata un evento non voluto o traumatico come quello della perdita del lavoro. Da qui nasce la necessità di supportare le transizioni di carriera. Sarà sempre più importante accompagnare queste transizioni con un supporto nel reinserimento nel mondo del lavoro, adottando percorsi di outplacement che offrano un sostegno concreto ai lavoratori in uscita.
Le competenze invecchiano, il cambiamento tecnologico costringe i lavoratori a utilizzare strumenti e metodi sempre più innovativi. ad aggiornarsi e ad acquisire nuove competenze, da qui nasce la necessità di adottare un comportamento socialmente responsabile a favore del reinserimento nel mondo del lavoro, adottando percorsi di outplacement che offrano un sostegno concreto ai lavoratori in uscita o, per i casi più drastici quando un’unità produttiva cessa definitivamente, proponendo percorsi virtuosi di reindustrializzazione che offrano un futuro all’intera fabbrica e ai suoi lavoratori.
Alfredo Magnifico