Serve un’economia più giusta

Il nostro mondo oggi è segnato da grande inquietudine, la disuguaglianza tra i popoli continua a crescere e molte nazioni sono colpite da guerre, da povertà e da partenze forzate di migranti e profughi.

Nel mondo ci sono da una parte troppi poveri che continuano ad aumentare e pochi ricchi che continuano a veder crescere la loro ricchezze, occorre promuovere con urgenza un nuovo modello economico più giusto.

La sfida del 21º secolo, dovrebbe essere quello di creare un nuovo patto sociale, che abbia di mira il bisogno urgente di modelli economici più inclusivi e giusti.

Non un nuovo accordo sociale in astratto, ma con idee concrete e con un’azione efficace che vada a vantaggio di tutti e che inizi a rispondere alle pressanti questioni dei nostri giorni, innanzitutto con il promuovere la centralità e la dignità della persona umana all’interno delle istituzioni e dei modelli economici, che attiri l’attenzione sulla piaga dei poveri e dei rifugiati, troppo spesso respinti dalla società che nega loro diritti e valori, che rifiuta la loro saggezza e impedisce ad essi di offrire al mondo i loro talenti, le loro tradizioni e le loro culture.

Questi comportamenti accrescono la sofferenza dei poveri e degli emarginati, e ognuno di noi diventa più povero materialmente e moralmente.

La gente vuole far sentire la propria voce ed esprimere le proprie preoccupazioni e paure, vuole dare il proprio legittimo contributo alle comunità locali e a tutta società, per beneficiare delle risorse e dello sviluppo troppo spesso riservati a pochi, questo  può generare conflitti e mettere a nudo le molte sofferenze del nostro mondo, inoltre, ci permette anche di capire che stiamo vivendo un momento di speranza.

Da qui riconoscere i problemi che ci stanno di fronte e la necessità di agire con decisione, non si  deve avere a che fare solo con l’economia di mercato o  con numeri da far quadrare, con lo sviluppo di materie prime e miglioramenti alle infrastrutture, ma il bene comune dell’umanità occorre basarlo sul diritto di ogni persona ad aver parte alle risorse di questo mondo e avere le medesime opportunità di realizzare le proprie potenzialità.

La grande sfida è rispondere ai livelli globali di ingiustizia promuovendo un senso di responsabilità locale, anzi personale, in modo che nessuno venga escluso dalla partecipazione sociale, pertanto, la domanda da porci è come meglio incoraggiarci l’un l’altro e incoraggiare le nostre rispettive comunità a rispondere alle sofferenze e ai bisogni che vediamo sia lontani sia in mezzo a noi.

Occorre trasformare le istituzioni e le strutture economiche in modo che sappiano rispondere ai bisogni di oggi e siano al servizio della persona umana, specialmente di quanti sono emarginati ed esclusi, cercare di aiutare, ascoltare le loro storie, imparare dalle loro esperienze e comprendere i loro bisogni.

Tra le sfide di oggi, occorre guardare il volto umano di coloro che sinceramente si cercherà di aiutare.

Alfredo Magnifico

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