Serve ridare speranza e dignità al mondo del lavoro   

Il mondo del lavoro è in grande trasformazione,  serve recuperare, speranza e dignità alle lavoratrici e ai lavoratori che vengono sfruttati, da chi si occupa solo di profitti

Come Sindacato occorre tornare a occuparci di lavoro: deve diventare il tema centrale,

Occorre lanciare una campagna sulla sicurezza, basta morti sul lavoro, basta regole trasgredite, basta con lo sdoganamento della schiavitù, basta con appalti a cascata, quel pezzo di imprenditoria che ha sostituito la vecchia dirigenza industriale è stata talmente brava da scatenare una lotta tra poveri, c’è una totale mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora.

Serve lanciare una vera, grande guerra al recupero della dignità.

Anche nel confronto tra le retribuzioni si avverte questo malessere: le differenze tra Nord e Sud sono molto evidenti; se i lavoratori occupati nelle regioni settentrionali percepiscono una retribuzione media giornaliera lorda di 101 euro, i colleghi meridionali ne guadagnano 75: insomma, i primi portano a casa uno stipendio giornaliero del 35% più “pesante” dei secondi.

L’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della Cgia su dati Inps e Istat, e come ha avuto modo di segnalare, anche, il Cnel, il problema dei lavoratori poveri non parrebbe riconducibile ai minimi tabellari troppo bassi, ma al fatto che durante l’anno queste persone lavorano “poco” i famosi contratti a chiamata o i part-time ciclici.

Pertanto, non serve solo istituire un minimo salariale per legge, ma andrebbe soprattutto contrastato l’abuso di contratti a tempo ridotto per innalzare gli stipendi dei lavoratori dipendenti, in particolar modo di quelli con qualifiche professionali minori, bisognerebbe continuare nel taglio dell’Irpef e diffondere maggiormente la contrattazione decentrata.

Il vero compito del Sindacato con la “S” maiuscola, è quello di ridare speranza e guidare la grande trasformazione in atto nel mondo del lavoro, più che tante pippe mentali o il continuare a puntare il dito contro, andrebbe riformulato il concetto di sindacato, soprattutto di quelli che prepotentemente si arrogano il diritto alla primogenitura, che da un pò di tempo ha smarrito la strada maestra, la carta Costituzionale se applicata nel merito potrebbe essere la strada da percorrere.

Ma, purtroppo, la società vive una fase appiattita solo su consumismo e profitto, bisognerebbe recuperare quell’ orizzonte che, ad oggi, è offuscato da nuvole e nebbia.

Alfredo Magnifico

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