Apprendiamo dalla stampa – afferma il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – che il Governo abbia trovato una quadra per la ri-nazionalizzazione di Alitalia, con una cordata di cui farebbero parte Ferrovie dello Stato e Poste Italiane che avevano già supportato l’operazione Fenice del 2008, quella dei «capitani coraggiosi». Poste Italiane in questo caso, come nel 2008 si trova coinvolta in affari fuori dal suo core business, assolutamente non in linea con la strategia evidenziata nel piano industriale. Inoltre, questa mossa farebbe sicuramente paura agli investitori. Peraltro – precisa Antonio D’Alessandro – Poste ha già una sua linea aerea, la Mistral Air, utilizzata come supporto logistico.
Già nel 2013 Poste Italiane S.p.A. aveva partecipato al salvataggio di Alitalia acquisendo una partecipazione del 10% con un investimento di 75 milioni, svalutato a zero già nel 2014. Successivamente, nel 2014, Poste aveva sottoscritto altri 75 milioni di contingent convertible notes’ a 20 anni (7% tasso nominale), svalutate anch’esse a zero nel 2017. Pertanto, l’ulteriore coinvolgimento di Poste sarebbe una notizia negativa per il titolo vista la natura finanziaria e non industriale della partecipazione, che non produrrebbe sinergie con il core business di Poste.
Sull’argomento interviene il Segretario Generale della SLP-CISL Luca Burgalassi – “La partnership che c’è stata quattro anni fa si è tramutata in una perdita e non c’è stato nulla d’industriale. Qualora l’operazione dovesse essere la stessa, sarei molto perplesso, cercheremo di saperne di più”. Burgalassi ricorda che “I lavoratori stanno facendo grossi sacrifici per mantenere questa azienda ricca e sul mercato, non siamo quindi entusiasti dell’ipotesi apparsa sui giornali. Poste deve ancora completare una sua riorganizzazione.
Mi auguro che se l’ipotesi di cui parlano i giornali si rivelasse reale, non verremmo a conoscere i dettagli dalla stampa ma spero che si aprano dei confronti”. Antonio D’Alessandro sottolinea l’interesse del legislatore nei confronti dei lavoratori, ma possibile, ma ribadisce che sempre e solo dalla stampa dobbiamo venire a conoscenza di decisioni che ci coinvolgono come azienda e lavoratori? Tutto questo senza un minimo di ascolto e di confronto con le parti interessate? Si vuole nazionalizzare Alitalia con i soldi di Poste Italiane? I postali – conclude D’Alessandro – stanno facendo enormi sacrifici per quadrare il cerchio, adesso è arrivato il momento di dire basta.
Il Coordinatore SLP-CISL Molise