“Prevista una flessione di vendite in vista dei prossimi saldi estivi in partenza i primi di agosto per la maggior parte delle regioni, tranne che in Calabria, nel Lazio, nelle Marche, in Sicilia, in Valle d’Aosta e in Veneto, dove sono cominciati il 1° luglio. Solo un quarto dei consumatori farà un acquisto, le vendite caleranno in media del 35% rispetto allo scorso anno, mentre la spesa per famiglia si attesterà sugli 125 euro”. A dichiararlo è Roberto Tascini, presidente nazionale dell’Adoc e Nicola Criscuoli, Presidente regionale dell’Associazione. “La contrazione della spesa è diretta conseguenza della crisi economica in corso”.
Nelle regioni dove i saldi sono anticipati si parla in realtà di sconti e promozioni, non esattamente di “saldi”. Ma dal punto di vista del consumatore cambia di poco: di fatto si tratta di veri e propri saldi anticipati.
Ci sono poi i cambiamenti legati allo shopping online.
“Inoltre i saldi devono affrontare la concorrenza dell’e-commerce, un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web è sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in media del 10-15%. Questo è uno dei motivi per cui la spesa per i saldi è sempre più contenuta: i consumatori preferiscono diluire la spesa per il vestiario durante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo. Inoltre, molti negozi fisici effettuano promozioni continue durante l’anno”.
“I tempi sono maturi per una liberalizzazione dei saldi che al momento rappresentano un mero vincolo burocratico costantemente aggirato con gli stratagemmi più diversi, ora più che mai anche in virtù del fatto che molte Regioni hanno deliberato una proroga al divieto di effettuare ‘vendite promozionali’ nei 30 giorni precedenti i saldi estivi, con la conseguenza che, di fatto, gli sconti sono già partiti in tutta Italia, anche per cercare di recuperare le perdite causate dal lock-down”.- continuano Tascini e Criscuoli. Oramai i saldi sono solo un simulacro senza alcun senso e pertanto sarebbe opportuno modificare le leggi che li regolamentano liberalizzando i periodi nei quali i singoli esercenti commerciali determinano autonomamente quando effettuare gli sconti sulla merce venduta senza essere soggetti a vincoli di sorta”.
A fronte di tutto questo l’Adoc si chiede se ormai abbia ancora un senso, anche per i negozianti, mantenere l’attuale configurazione dei saldi e non piuttosto liberalizzarli e lasciarli attivi tutto l’anno. Una soluzione che offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i venditori e che darebbe respiro al piccolo commercio che rischia di scomparire fagocitato dai centri commerciali e dall’e-commerce.
ADOC Molise
Associazione per la difesa e
l’Orientamento dei consumatori
l’Orientamento dei consumatori del Molise