In data 30 Marzo 2015 la scrivente RSU ha partecipato all’incontro che si è tenuto presso l’Assessorato all’Agricoltura tra FLAI ,FAI e UILA nazionali e l’Assessore Facciolla ottenuto in seguito al presidio fatto dai lavoratori davanti la sede della giunta regionale in data 23 Marzo 2015.
Nel corso dell’incontro è stato ribadito ancora una volta l’impegno che tutte le strutture sindacali nazionali e europee stanno mettendo in campo per salvaguardare la rimanente produzione di zucchero in Italia e salvaguardare i livelli occupazionali compreso lo stabilimento di Termoli. Nessuna novità è emersa circa le strategie messe in campo dall’assessorato. Come è stato
già illustrato in precedenza si continua a perseguire una operazione tecnico-finanziaria che ha il solo scopo di conservare le quote di produzione per le campagne 2015 e 2016 utili solo al risanamento del debito della Srl . Nella pratica i proventi derivanti dall’affitto delle quote non produttive dello stabilimento saranno utilizzati per mantenere integra una scatola che all’interno non contiene lavoro ma cassa integrazione per i dipendenti. In sintesi tra i crediti delle quote non produttive e quelli derivanti dallo Stato per la cassa integrazione non si produce nulla. Volendo fare una valutazione complessiva riteniamo che si tratta di una operazione bancaria e non una strategia rivolta al lavoro. Diversa la posizione rispetto al consiglio monotematico sul lavoro circa le modalità della micro campagna che in precedenza si chiamava minicampagna. Dalle ultime indicazioni dell’assessore si dovrà necessariamente trattare la materia prima nel nostro stabilimento non essendo possibile fare una lavorazione conto terzi. Ci porta alla riflessione la posizione dell’amministratore delegato Dott. Cianciosi quando alla domanda se ci fossero le risorse per fare la micro campagna risponde “ dobbiamo trovarle ! ” . La domanda viene spontanea , se dobbiamo cercare le risorse per la micro campagna perché non le abbiamo cercate per la campagna ? La micro campagna 2015 di cui ancora non conosciamo le modalità avrà una durata massima di dieci giorni con il solo scopo di conservare le quote di produzione ma tutti i dipendenti stagionali perderanno il reddito e non matureranno il diritto agli ammortizzatori sociali mentre quelli stabili lavoreranno per dieci giorni e torneranno subito in cassa integrazione fino a novembre 2015, il limite massimo consentito dalla legge. Il 9 gennaio 2016 il concordato termina per legge e si aprono le porte della mobilità. La presente allo scopo di fare chiarezza su tutta la vicenda e nel ribadire che queste strategie non sono utili al mantenimento della filiera e l’occupazione. Ben venga il confronto presso il Ministero per cercare altre soluzioni ma doveva iniziare alcuni mesi fa poiché non dando avvio alle semine autunnali sono stati messi centinaia di lavoratori alla canna del gas. La mancanza al tavolo della società Aria Food non ci ha permesso di avere un quadro completo circa le attività che sta svolgendo e i progetti che si appresta ad avviare. Riteniamo che tutti si devono assumere le proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori e fare chiarezza su tutta la vicenda. Per questi motivi chiediamo un confronto pubblico fra la società Aria Food, l’Assessorato all’Agricoltura e le Organizzazioni sindacali.