Il tasso di disoccupazione giovanile “è inquietante” in paesi come Spagna (51,8%), Grecia (50,1%) e Italia (42,3%) nel 2014. Lo afferma l’Ocse nel rapporto sull’Occupazione, aggiungendo che “in questi paesi – la disoccupazione giovanile abbia raggiunto l’apice anche se di recente sono stati registrati alcuni cali, inoltre si legge che la ripresa in Italia sarà timida fino al 2016, le proiezioni più recenti danno il Pil del Paese in crescita dello 0,6% nel 2015 e dell’1,5% del 2016, in entrambi i casi al di sotto della crescita prevista per l’Eurozona e per l’intera area euro. Il tasso di disoccupazione in Italia ha iniziato a scendere dal picco del 13% toccato nel novembre 2014 al 12,4% del maggio 2015″e resta 1,3 punti percentuali al di sopra di quello dell’Eurozona. Nei paesi Ocse le condizioni del mercato del lavoro stanno migliorando a livello generale ma la ripresa dalla crisi resta molto diseguale tra i diversi Paesi e la disoccupazione resterà alta anche a fine 2016.La crescita dei contratti part time e la diminuzione dell’occupazione nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni, sono fattori che potrebbero rendere più difficile per alcuni disoccupati trovare un lavoro a tempo pieno. La disoccupazione continuerà a scendere nel 2015 e nel 2016, anno alla fine del quale toccherà il 6,6%, restando quindi, afferma l’Ocse, superiore ai livelli pre crisi e rimanendo al di sopra del 20% in Grecia e in Spagna. La disoccupazione di lungo termine rimane inoltre elevata in maniera inaccettabile l’allarme sulla disoccupazione giovanile “che resta superiore ai livelli pre crisi in molti Paesi” e sui ‘Neet (i giovani che non lavorano, non studiano nè sono impegnati in attività di formazione, anch’essi in crescita. La debole crescita dei salari rimane una grossa preoccupazione, attuino credibili politiche attive per l’inclusione nel mondo del lavoro. In Italia il tasso di disoccupazione si attesterà al 12,4% a fine 2015 e all’11,9% nel 2016, allontanandosi dal picco del 13% registrato nel 2013.Il tasso di occupazione è invece previsto in crescita al 43% a fine 2015 e al 43,1% a fine 2016 rispetto al 42,9% del quarto trimestre 2014 paesi come Spagna, Grecia e Italia hanno anche registrato “un forte aumento” dei Neet, giovani che non lavorano e non studiano. L’Italia risulta al terzo posto della graduatoria in termini di percentuale di Neet, oltre il 25%, superata solo da Grecia e Turchia (che però ha visto il livello di Neet scendere dal 40% pre-crisi al 29% nel 2014.Nell’area Ocse in generale i senza lavoro nell’area sono poco più di 43 mln, 11 mln in più rispetto a prima che iniziasse la crisi, in termini percentuali al 7,1%, 1,6 punti percentuali in più rispetto al livello pre-crisi. In salita la disoccupazione di lunga durata, aumentata del 77,2% rispetto al quarto trimestre del 2007 con il timore che “molti di questi siano usciti dal mercato del lavoro, il che renderà più difficile il calo della disoccupazione, conclude l’Ocse.
Alfredo Magnifico
Ripresa timida, disoccupazione giovanile inquientante al 42,3%
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