In linea con le indicazioni contenute nella riforma Delrio e nella programmazione comunitaria 2014-2020, un nuovo associazionismo istituzionale, organico e articolato su più livelli per favorire sviluppo e soddisfare le esigenze del territorio: spending review sì, ma mai a discapito della qualità da assicurare alla vita dei cittadini molisani. È, questa, la mission fissata nella proposta regionale di riordino degli enti locali, proposta che il governatore Paolo di Laura Frattura sta condividendo, attraverso un ciclo di incontri, con il territorio molisano. Dopo Riccia e Agnone, stamani l’appuntamento con Campobasso. In calendario nei prossimi giorni Isernia, Termoli e Trivento. A Palazzo San Giorgio, con il direttore d’area della Regione Molise, Angelo Fratangelo, oggi ospiti del primo cittadino del capoluogo, Antonio Battista, numerosi sindaci, amministratori comunali e i rappresentanti della Provincia di Campobasso, invitati a modellare insieme il nuovo assetto istituzionale.
“Proponiamo – così l’indicazione del presidente Frattura –, una visione di insieme dell’azione regionale per gli enti locali basata su quattro cardini: l’assetto istituzionale, l’organizzazione di servizi per cittadini e imprese, le politiche di sviluppo e la questione di carattere finanziario. Lo facciamo per mettere in atto, noi per primi, una riorganizzazione che assicuri efficienza, razionalizzazione e contenimento di strutture e costi, oggi avvertita urgente e prioritaria anche alla luce dei rapporti tecnici di spending review che vorrebbero mettere in forse la nostra autonomia. Una visione nuova, ambiziosa, che stiamo realizzando lungo un percorso partecipato, con azioni di supporto e una procedura assolutamente condivisa, come l’incontro odierno, i precedenti e i prossimi in agenda testimoniano. Il processo di riordino che abbiamo avviato, al quale chiediamo a tutti voi di partecipare con indicazioni e suggerimenti concreti, è un’occasione straordinaria per dare nuova linfa, sociale, occupazionale ed economica, al nostro Molise. Con la nuova architettura istituzionale, saremo in grado di assicurare con chiarezza lo svolgimento di competenze, servizi e funzioni e realizzare importanti economie nel pieno rispetto della qualità della vita che vogliamo assicurare ai nostri cittadini”.
Così, anche nel confronto a Campobasso, dopo una breve analisi dello status quo, rintracciabile nelle vecchie programmazioni e sostanzialmente segnato da una frammentazione delle azioni-convenzioni e da un associazionismo a macchia di leopardo per tutta una serie di servizi, è stato presentato il possibile nuovo assetto che si fonda sull’esercizio associato dei comuni per funzioni e servizi essenziali – sanità, scuola e trasporti –, e sulla razionale redistribuzione delle altre competenze in contesti istituzionali più ampi. Alla base due raggruppamenti di fondo: i comuni molisani che rientrano nella strategia delle aree interne e quelli definiti comuni di cintura in relazione ai poli urbani sui quali gravitano: ecco la rivoluzione approntata per la programmazione 2014-2020, anche alla luce del più evidente degli interventi della riforma Delrio, le Province.
“Facile dire: azzeriamo, meno facile stabilire in che modo”, così Paolo Frattura ha posto l’accento sul percorso che si seguirà per le amministrazioni provinciali per quanto riguarda aspetti specifici e importanti come la riorganizzazione del personale, l’attribuzione delle competenze, la liquidazione del patrimonio. “Sono, questi – ha sottolineato il governatore –, elementi che meritano da subito la nostra attenzione per non creare disservizi ai cittadini e non penalizzare professionalità e territorio”. Dunque, la definizione degli ambiti territoriali ottimali potrebbe essere definita proprio dal rapporto che scaturisce da questa ultima classificazione e gli eventuali confini di riferimento, comunità montane e ambito territoriale sociale.
“Di particolare rilievo – ha spiegato il governatore Frattura –, la necessità di porre in rapporto l’ambito strategico delle aree interne con quello dei poli urbani. In questa maniera non solo rispondiamo a un obbligo di legge, ma soprattutto rendiamo il processo associativo una delle precondizioni per le nuove dinamiche di crescita e sviluppo che hanno nel territorio gran parte degli elementi fondanti”.
Indicati percorso, metodo e ipotesi di parametri per la definizione degli ambiti ottimali: il numero degli abitanti, dai 10 ai 15 mila, e l’estensione territoriale, 300 kmq. Parametri e confini, comunque, plasmabili in base alle esigenze da soddisfare secondo una logica di scelta a geometria variabile: all’interno degli ambiti sono contemplati, infatti, diversi livelli di intesa rispetto all’esercizio associato di funzioni e servizi.
“Per la fine del mese dovremo essere pronti per deliberare – la conclusione di Frattura –, il contributo di ciascuno di voi diventa fondamentale per arrivare a produrre un riordino istituzionale quanto più in linea con la nostra storia, ma soprattutto con la possibilità di futuro che vogliamo tutti insieme garantire al nostro Molise”.