” Si alla riorganizzazione, no allo smantellamento dei servizi”
La UIL FPL torna nuovamente ad urlare a gran voce che la Pubblica amministrazione ha bisogno di un cambiamento dalle “fondamenta” e non dell’ennesima riforma di “facciata”! Ha bisogno di una riorganizzazione profonda che punti all’eccellenza e faccia del settore pubblico il presupposto dello sviluppo economico e sociale del Paese. Basta con falsi proclami! In mezzo alle tante riforme tentate o annunciate, viene a mancare proprio quella che vogliamo, ossia quella che abbia una visione complessiva sulle funzioni e sui compiti della pubblica amministrazione. Una riforma della Pubblica Amministrazione che viene presentata come “il motore” di un Paese avanzato, deve, innanzitutto, definire e programmare gli obiettivi da realizzare. Non possiamo assistere inermi all’ennesimo taglio lineare che ha un unico obiettivo: ridurre i costi e indebolire il sistema. Questa volta, meno che mai, si raggiungeranno i benefici veri ed auspicati!
Il processo di riordino del sistema camerale avviato dal Consiglio dei Ministri, va solo nell’ottica della gestione dell’emergenza contabile, piuttosto che di un vero progetto strategico ed economico. Per la UIL/fpl gli effetti di tale manovra restano incerti, sia in termini di efficacia operativa che di prospettive per il personale. E’ per questo motivo che, come sempre, non abbasseremo la guardia, anzi rilanceremo l’iniziativa sindacale a tutti i livelli e ci attiveremo per partecipare alla ridefinizione del sistema camerale e delle sue funzioni, proponendo un modello che, a nostro parere, potrebbe essere quello ottimale. Il 23 luglio, in Piazza di Pietra a Roma, i lavoratori delle Camere di Commercio del Molise e di tutta Italia, sostenuti da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, manifesteranno contro lo smantellamento del sistema camerale. Un’iniziativa che fa seguito alla mobilitazione sul territorio e alla raccolta firme per richiedere la cancellazione dell’Art. 28 del Dl 90. Infatti, con quest’articolo, fortemente e incomprensibilmente voluto dal Governo Renzi, è stato previsto il taglio del 50% degli oneri camerali e quindi della principale fonte di sostentamento di un sistema di servizi utile ad aziende.
Per il sindacato, la riorganizzazione non può passare solo attraverso una “riduzione dei costi” con la consequenziale penalizzazione del nostro sistema di imprese, ma soprattutto va razionalizzato il comparto attraverso uno snellimento dei livelli e promuovendo sinergie e messa in comune di funzioni tra Unioni Regionali e Camere di commercio provinciali, ridisegnando così la rete dei servizi in funzione dell’innovazione produttiva e nel quadro del riassetto istituzionale e amministrativo del territorio.
Noi riteniamo,che i presidi territoriali debbano continuare ad essere l’interfaccia con le imprese e soprattutto che sia indispensabile evitare ricadute negative sull’occupazione.
La riduzione del 50% del diritto annuale decreterebbe, de facto, la morte certa delle Camere Molisane, le quali, sebbene entrambe molto piccole e pur tentando una strategica “fusione”, non sarebbero in grado di sostenere i costi e le attività di promozione.
A tal proposito, una nota è stata già trasmessa al Prefetto in data odierna, per sollecitare le autorità del territorio, parlamentari di governo regionale ed istituzioni tutte a sostenere la causa. Con la stessa si chiede al Governo di modificare l’art.28 del il DL 90 e l’art. 9 del DDL che, in buona sostanza, “annienta” le Camere di Commercio e crea i presupposti, in mezzo a tanta confusione, che un giorno senza accorgersene si arriverà ad annullerà anche la Regione Molise.