Si è svolta preso la sede di Confcooperative Molise una conferenza stampa legata alla questione Gam ed alla situazione di immobilismo che ormai regna sovrana da diverse settimane sul tema. Presenti all’incontro, insieme ai membri dell’Ente, anche rappresentanti dei lavoratori. Ad aprire la conferenza Antonio Ruggieri: “Il tempo per la socializzazione è quasi terminato, ha esordito il Presidente di Federcultura di Confcooperative. Oggi dovevamo trovarci in piena fase di rilancio, come proclamato da più parti, invece ancora nulla si è mosso.
Il piano industriale, al quale abbiamo collaborato nella stesura, non è mai stato preso in considerazione con la giusta determinazione, anzi. Da alcune categorie, in primis quelle sindacali, tale progetto è stato definito come oscuro ed ombroso in alcuni aspetti. Con loro volevamo discutere per ragionare e chiarire qualunque dubbio, ma neppure dinanzi ad inviti ufficiali abbiamo ricevuto risposta. Abbiamo lavorato alacremente a quel piano, coinvolgendo anche interlocutori autorevoli come Alleanza Cooperativa proprio per provare a rilanciare la filiera, ma evidentemente si attende ancora quell’imprenditore privato, che forse non arriverà mai. E quando ce se ne renderà conto, forse, sarà troppo tardi anche per la socializzazione. Sull’area di crisi, ha proseguito Ruggieri, non abbiamo riserve, in quanto si tratta di risorse aggiuntive e che possono viaggiare a braccetto con la nostra idea ed anche su quel tema ci aspettiamo maggior chiarezza istituzionale. Chi però immagina che con quei soldi si possano attratte imprenditori pronti a salvare la Gam, presti attenzione, scongiurando che arrivi qualche industriale che prende i soldi e scappa. Ha concluso Ruggieri “Siamo comunque d’accordo con il Presidente Frattura quando afferma che la Regione non deve produrre polli, ma se si continua a paventare la presenza di imprenditori pronti a mettere delle loro risorse nella partita, che se ne faccia il nome e lo si faccia subito” Il Presidente Domenico Calleo, invece ha sottolineato che “Sussistono alcune preoccupazioni su come la situazione si sia evoluta. Innanzitutto la questione legata al mercato, in quanto non abbiamo a chi vendere il prodotto se non si riavvia la filiera, infatti, quel poco che resta di mercato ancora disposto ad acquistare si dissolverà definitivamente e quanti ancora sono in attesa di produrre per la Gam abbandoneranno il progetto. Sia chiara, poi, una cosa. È poco credibile che aziende nazionali siano disposte a venire in Molise per rilanciare un’azienda che poi diverrebbe loro competitor diretta. La ripresa deve essere a carico nostro e dobbiamo essere bravi noi a raccordarci con i nostri allevatori, unici che possono garantire l’avvio di un nuovo corso, assieme anche ad altre categorie, non meno importanti. Altro problema, è rappresentato dagli strumenti finanziari. Inizialmente si ragionava su 32 milioni di euro complessivi, di cui 16 provenienti dal PSR e altrettanti da operazioni private, attraverso istituti di credito e su cui le cooperative garantivano il loro impegno. Considerato che il PSR è legato ad organi politici ed amministrativi, anche piuttosto farraginosi, dovremmo contare solo sulle nostre forze private e senza di esse il riavvio è quasi impossibile. Infine, ha detto Calleo, Confcooperative aveva auspicato che nel mese di settembre si poteva riassistere ad un inizio della ripresa, ma così non è stato per le cause note. E proprio per tali motivi, non legati alla nostra Organizzazione, non vogliamo divenire capro espiatorio di errori commessi altri soggetti. E sempre nell’ottica di una grande responsabilità, se entro il mese di settembre non si riapriranno i confronti e partiranno le attività di socializzazione che abbiamo proposto, probabilmente noi ci faremo da parte, abbandonato la partita. Non resteremo all’infinito ad attendere un imprenditore che non arriverà mai. Speriamo che le polemiche e le contrapposizioni lascino spazio ai progetti ed alle azioni concrete.” Dopo Calleo, ha preso la parola l’Assessore comunale di Boiano con delega alle politiche sociali Carlo Perrella: “Boiano vive un dramma sociale, ormai. Non bisognava chiudere e ridurre a zero quello che poteva essere l’ultimo barlume di speranza. La perdita generata da una scarsa produzione, forse, sarebbe stata di minore impatto rispetto alla chiusura totale a cui abbiamo assistito. Sul piano economico e sociale, infatti, l’area di Boiano è in grave difficoltà. Le 75 famiglie che vivevano in condizione di disagio sono diventate 800, con la conseguente richiesta di assistenza economica ed abitativa. Registriamo circa 10 sfratti esecutivi al mese ed il Comune dispone solo di 3 alloggi di edilizia residenziale popolare. Negli ultimi periodi, a caduta, 17 attività commerciali hanno chiuso ed a riguardo incontreremo gli imprenditori della zona in un Assemblea pubblica proprio per fare il punto. Ben venga l’area di crisi, ma legata ad un progetto. Sembra di assistere ad un dejavu, ha anche detto l’Amministratore, quando nel 1994 l’allora Presidente della Giunta Marcello Veneziale con il sostegno del Segretariato della CGIL Michele Petraroia, dopo un lungo periodo di difficoltà, affidarono le cure della fallita Sam a Dante di Dario.”