Con decreto ministeriale del 22 ottobre 2015, il Ministero della Giustizia ha bandito il Concorso per 350 posti di magistrato ordinario. Il bando è uscito in Gazzetta Ufficiale (n. 90 del 20 novembre 2015 – 4a serie speciale – concorsi ed esami). Per presentare domanda c’è tempo fino al 21 dicembre 2015, alle ore 23:59.
Requisiti per accedere al bando
E’ ammesso al concorso chi è in possesso dei requisiti previsti dal d.lgs. n. 160/2006, e dal comma 11-bis dell’art. 73 del d.l. n. 69/2013, e chi fa parte di una delle seguenti categorie:
-magistrati amministrativi e contabili;
-procuratori dello Stato;
-dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto Ministeri, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica;
-appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche;
-dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali;
-abilitati all’esercizio della professione forense e, se iscritti all’albo degli avvocati, non incorsi in sanzioni disciplinari;
-coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario (giudice di pace, giudice onorario di tribunale, vice procuratore onorario, giudice onorario aggregato) per almenosei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
-laureati in giurisprudenza che abbiano conseguito anche il diploma presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modifiche;
-laureati in giurisprudenza che abbiano conseguito il dottorato di ricerca in materiegiuridiche;
-laureati in giurisprudenza che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o hanno svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’art. 73 del decreto legge n. 69/2013.
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