Il governo ha recentemente rinviato l’approvazione di un decreto per la vendita di una quota del 13% di Poste Italiane. Questa decisione è stata presa a seguito della resistenza incontrata da parte sindacale e da molti esponenti politici sia della maggioranza che dell’opposizione.
Le critiche sollevate riguardano principalmente i risparmi sugli interessi del debito derivanti dalla vendita, che potrebbero risultare inferiori ai dividendi pagati da Poste nel lungo periodo. Tuttavia, il ritardo nel decreto non è dovuto solo a questo aspetto.
Invece di adottare il meccanismo di quotazione a pacchetto sul mercato finanziario riservato ai grossi investitori (come avvenuto con Montepaschi), il Governo ha deciso di incentivare la vendita a dipendenti e piccoli azionisti. Questo comporta procedure di garanzia aggiuntive con Consob e Bankitalia, ma è un passo importante per coinvolgere gli attori interni e preservare l’interesse pubblico.
Antonio D’Alessandro sottolinea l’importanza di un dialogo costruttivo tra il governo e le parti sociali per giungere a decisioni ponderate e responsabili. “Poste Italiane è un simbolo di tradizione e innovazione, e dobbiamo essere fieri di preservare questi valori nel contesto di un mercato in continua evoluzione.”
La SLP-CISL Molise si impegna a seguire da vicino gli sviluppi riguardanti Poste Italiane e a promuovere soluzioni che garantiscano un servizio efficiente, equo e all’altezza delle aspettative dei cittadini italiani.