Secondo i risultati dell’indagine trimestrale di ManpowerGroup MEOS (ManpowerGroup Employment Outlook Survey) per il periodo di luglio-settembre 2017, i datori di lavoro italiani segnalano prospettive di assunzione stabili. Il 5% di loro si aspetta di incrementare il proprio organico, il 5% prevede un calo nelle assunzioni, mentre secondo l’85% non vi sarà alcuna variazione; sulla base di questi dati, la previsione netta sull’occupazione si attesta sullo 0%. A seguito degli aggiustamenti stagionali, la previsione si attesta a quota -2% per il secondo trimestre consecutivo.
“In un trend di crescita e ritrovato ottimismo che trova conferma nei numeri dell’occupazione in crescendo, costo del lavoro e competitività rimangono le principali preoccupazioni dei datori di lavoro italiani. Non c’è quindi da sorprendersi se anche per il prossimo trimestre si segnalano previsioni d’assunzione ancora improntate alla cautela.- ha commentato Stefano Scabbio, President Northern Europe and Mediterranean & Eastern Europe – Si avvertono segnali positivi in molti settori. Il settore dell’agricoltura, ad esempio, sta attraversando una nuova fase di rinascita grazie anche ad una tendenza che va avanti da anni e che è collegata all’aumento delle superfici coltivate a biologico.Crescono inoltre le opportunità di lavoro e i salari nel settore digitale, spinti dalla crescente digitalizzazione delle attività aziendali e dall’innovazione tecnologica. Multicanalità, cloud, mobile, social, Big Data: per gestirli serve più che mai investire in nuove competenze sempre più interfunzionali, crossmediali e multidisciplinari”.
Confronto tra aree geografiche
Nuove assunzioni, ottimismo nel Nord Ovest
Per il prossimo trimestre, i datori di lavoro di tre delle quattro regioni prevedono un calo degli organici. I datori di lavoro di Sud/Isole prevedono le prospettive di assunzione più deboli, con una previsione netta sull’occupazione negativa, pari a -8%. L’entità modesta delle intenzioni di assunzione risulta evidente in Centro Italia, dove la previsione si attesta invece sul -3%, mentre nel Nord-Est è del -1%. Tuttavia, i datori di lavoro del Nord-Ovest prevedono un leggero aumento degli organici e riferiscono una previsione pari a +2%.
Confronto tra settori
Il biologico cresce e guida l’occupazione
In sei settori industriali su 10 i datori di lavoro prevedono di ridimensionare i propri organici nel trimestre a venire. La previsione più pessimista per il mercato del lavoro è segnalata nel settore edile, in cui la previsione netta sull’occupazione si attesta al -18%, mentre anche i datori di lavoro del settore minerario ed estrattivo prevedono un clima occupazionale negativo e riferiscono un previsione di -14%. Piani di assunzione improntati al pessimismo risultano evidenti anche nella previsione di -7% e -5% nei settori di elettricità, gas e acqua e del commercio all’ingrosso e al dettaglio, rispettivamente. Tuttavia, i datori di lavoro di tre settori prevedono un certo incremento del numero dei dipendenti, in particolare nei settori di agricoltura, caccia, selvicoltura e pesca dove la previsione è del +4%, nel settore di ristorante e alberghi (+3%) e in quello finanziario (+2%).
SETTORE AGRICOLO (+4%)
L’agricoltura italiana attraversa una fase di crescita e per il prossimo trimestre i datori di lavoro del settore registrano previsioni occupazionali ottimistiche (+4%) confermando e rafforzando una tendenza che va avanti da anni e che è collegata all’aumento delle superfici coltivate a biologico. Puntando la lente d’ingrandimento si segnala una crescita non solo del bio food ma anche dei prodotti d’erboristeria dell’industria cosmetica, tessile, plastica e chimica bio-based
Confronto tra dimensioni aziendali
Nelle aziende di grandi dimensioni maggiori opportunità
Per il prossimo trimestre, i datori di lavoro delle aziende di grandi dimensioni (con 250 o più dipendenti), prevedono un clima occupazionale stabile e segnalano una previsione netta sull’occupazione del +16%. Tuttavia, i datori di lavoro delle micro aziende (meno di 10 dipendenti prevedono un mercato del lavoro con il segno meno, con una previsione del -4%. Altrove, i datori di lavoro di piccole (10-49 dipendenti) e medie (50-249 dipendenti) aziende riferiscono intenzioni di assunzione incerte, con una previsione del -1%.