Poste Italiane/SLP CISL: contrari all’eventuale ulteriore collocazione in borsa delle quote societarie in possesso dello Stato

SLP-CISL, Sindacato di maggioranza assoluta in Poste Italiane, manifesta netta contrarietà all’eventuale ulteriore collocazione in borsa delle quote societarie in possesso dello Stato.

“Con la vendita delle azioni di proprietà del MEF – dichiara il Segretario Generale della Slp Cisl, Raffaele Roscigno – lo Stato perderebbe di fatto la proprietà della più grande azienda di servizi del paese, immaginando di mantenere il controllo della stessa con le residue quote in mano a Cassa Depositi e Prestiti”.

Poste Italiane, da oltre 15 anni, – prosegue il Sindacalista – produce utili ingenti, che per l’anno 2023, sfiorano i due miliardi di euro, utili distribuiti prevalentemente agli azionisti e di cui lo Stato ne beneficia in larga parte. A fronte di 2/3 miliardi da incassare a breve, il Governo regala ai privati la gallina dalle uova d’oro e i cospicui dividendi degli anni a venire”.

“Già in passato abbiamo contrastato con successo il tentativo di altri governi a fare cassa con la svendita di un’azienda strategica per il paese, che assicura servizi essenziali ai cittadini anche nei luoghi più remoti e sostiene gli sforzi finanziari delle Imprese” “Le notizie di questi giorni, – conclude Roscigno – apparse ripetutamente sui media, ci mettono in allarme e ci obbligano a sensibilizzare i 120 mila dipendenti e le loro famiglie circa i rischi, anche dei livelli occupazionali, che potrebbero nascere se una grande infrastruttura come Poste finisse in mano ai privati. Inizia da oggi un’attenta vigilanza sull’argomento e una forte sollecitazione alle forze politiche a difesa di uno degli Operatori Postali più importanti al mondo”.

Al Segretario Generale gli fa eco il coordinatore del Molise Antonio D’Alessandro “la Cisl Poste Molise è per la difesa del risparmiatore, del servizio al cliente e dei posti di lavoro. Tutti uniti e decisi per il NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’AZIENDA”.

Con decisione e fermezza dobbiamo rendere pubblico tutto questo, anche attraverso la stampa, e stoppare sul nascere la privatizzazione della seconda tranche. Le istituzioni non possono rimanere in silenzio.

“È arrivato il tempo di uscire allo scoperto, senza timori, a testa alta e con la schiena dritta. Difendiamo il principio di libertà e democrazia nel nostro paese”, aggiunge.

“I Parlamentari e forze politiche contrarie alla privatizzazione devono uscire allo scoperto. Il popolo postale si ricorderà dei parlamentari, anche molisani, che tacciono su queste assurde manovre. Risveglieremo le coscienze dei cittadini: e chiede ai politici di dichiarare pubblicamente da che parte stanno, con il popolo oppure con le lobby”.

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