Riceviamo e pubblichiamo
In merito, alle Politiche occupazionali in Poste Italiane – affermano in casa CISL – c’è la necessità di procedere con celerità ad un rinnovamento delle risorse umane utilizzando tutti gli strumenti idonei al fine di ridurre il fenomeno del precariato che in Poste Italiane sta assumendo livelli preoccupanti: circa 5.000 part-time in attesa di trasformazione e 3.000/5.000 Contratti a Tempo Determinati presenti in Poste, che rappresentano un vero e proprio fenomeno di “precaricato stabile” a cui va posto rimedio.
La prima nostra iniziativa ha come obiettivo la trasformazione dei contratti Part-Time a Full-Time. Si tratta di un problema sociale, sono tantissimi i giovani che aspirano alla trasformazione a tempo pieno, per poter finalmente sperare in un futuro più sereno per sé e le proprie famiglie.
Ulteriore elemento da tenere in considerazione è la mobilità nazionale, da troppi anni incapace di dare risposte ai tanti colleghi che necessitano di un avvicinamento al proprio nucleo familiare.
Elemento altrettanto importante è il consolidamento dei CTD. Poste per troppi anni ha utilizzato contratti di lavoro flessibili per ogni esigenza organizzativa. Occorre dare certezze ai tanti “lavoratori precari” che a migliaia attendono una stabilizzazione. Per fare questo bisognerà stabilire regole certe, atte a creare una staffetta generazionale, che da un lato consenta ai colleghi di accedere all’esodo e dall’altro ai giovani di stabilizzare il posto di lavoro. In questa ottica un primo importante obiettivo è stato ottenuto con il pagamento del Premio di Risultato anche per i CTD che abbiano lavorato per almeno sei mesi in Poste durante l’anno. L’Azienda, accogliendo una nostra richiesta, ha comunque elevato a 30 mesi il periodo di lavoro per i CTD.
Le politiche attive del lavoro dovranno essere in grado di colmare i vuoti nel settore sportelleria e commerciale di Mercato Privati ormai al collasso a causa del massiccio ricorso agli esodi. In tal senso, nel rispetto degli accordi sottoscritti tra le Parti, occorrerà tenere conto delle graduatorie presenti tra i lavoratori di PCL che da anni aspirano ad una ricollocazione nel settore MP (sportellizzazioni).
Nei prossimi mesi saremo impegnati in trattative che si presentano complesse per la individuazione di una progressiva gradualità che possa consentire in tempi ragionevoli risposte soddisfacenti alle tematiche occupazionali, nella consapevolezza che buona parte dei problemi di Poste derivi dalla necessità della risoluzione dei bisogni dei lavoratori.
Il Coordinatore SLP-CISL Molise.
(Antonio D’Alessandro)