La mia povera nonna soleva ripetermi”c’è gente molto brava a piangere il morto e fottere il vivo”. Dopo le urla dei Soloni e lo stracciarsi delle vesti dei sommi sacerdoti della politica di fronte agli ultimi cadaveri degli infortuni sul lavoro esce fuori la bozza del Decreto Semplificazioni che prevede la proroga di 5 anni per le deroghe al Codice degli Appalti previste dal decreto di luglio dello scorso anno.
Oltre alla modifica delle soglie per i contratti senza gara che sale da 75.000 a 139.000 euro la soglia dei contratti senza gara di servizi e forniture, mentre l’affidamento dei lavori sarà sottoposto a procedura negoziata senza bando per i contratti di importo compreso tra i 150.000 euro e un milione di euro, con la consultazione invece di almeno dieci operatori solo per le opere dal valore pari o superiore a un milione,inoltre, è previsto, nella bozza, l’appalto integrato a massimo ribasso mentre viene abrogato il divieto di affidamento congiunto del Codice Appalti.
Il Decreto Semplificazioni prevede, inoltre, il cosiddetto ‘appalto integrato’, in cui progettazione ed esecuzione dei lavori possono essere oggetto della stessa gara e quindi affidati allo stesso aggiudicatario.
Per le opere del Recovery viene abrogato il divieto di affidamento congiunto previsto dal Codice degli Appalti.
L’aggiudicazione può avvenire sulla base del criterio del prezzo al massimo ribasso. La norma sulla liberalizzazione del subappalto e la reintroduzione del massimo ribasso, con “inserimento di norme pericolose”.
Dopo aver soddisfatto la morale del popolino si devono soddisfare le fameliche voglie dei piranha; vergognosa quella modifica proposta al codice degli appalti dal Governo poiché si “semplifica” a scapito dei più deboli, attraverso la liberalizzazione dei subappalti, il massimo ribasso, l’appalto integrato (con potenziale è grave conflitto di interessi tra chi progetta e chi realizza, il medesimo soggetto). Il cavallo di Troia della sburocratizzazione serve ancora una volta per favorire i Fuorilegge o chi opera ai margini della legalità.
La liberalizzazione del subappalto e alla logica delle gare al massimo ribasso, l’articolo 177 deve essere fermato. “Altrimenti centinaia di aziende potrebbero avere contraccolpi ferali. In nome di una bislacca liberalizzazione che comporterebbe la destrutturazione di un sistema industriale, il rallentamento delle attività, il trasferimento delle competenze, la riduzione delle retribuzioni, dei posti di lavoro, precarizzando la formazione professionale e la sicurezza dei lavoratori, mettendo così in ginocchio settori vitali per la vita del Paese.
Alfredo Magnifico
Segretario generale
Confintesa Smart