Per far crescere i salari, serve più flessibilità, produttività e qualità

In Italia, il mercato del lavoro gradualmente sta rallentando, ma la richiesta di manodopera rimane robusta e riflette una domanda sostenuta di lavoratori, coerente con i dati Istat sul tasso di posti vacanti,però, c’è un paradosso: mentre le aziende faticano a trovare personale, la partecipazione alla forza lavoro rimane bassa, specialmente tra donne, lavoratori senior e persone con disabilità.

Serve tanta flessibilità, che tanti tipi di lavoro garantiscono e permettono, poi, c’è la tecnologia. Che rappresenta una grande opportunità.

L’immigrazione può essere una soluzione potenziale, come dimostrato dal mercato del lavoro spagnolo, dove sono riusciti ad attrarre molti lavoratori dall’America Latina grazie a politiche migratorie più accessibili, contribuendo alla crescita dell’occupazione.

In Italia, invece, il processo rimane più complesso, limitando il potenziale contributo dell’immigrazione alla forza lavoro.

L’inflazione ha risollevato la testa, i salari sembrano crescere un pò, ma il potere d’acquisto continua a calare, si sta risucchiando quel po di crescita salariale rispetto al picco registrato tra il 2022 e il 2023, in piena ripresa post Covid.

I salari negoziati reagiscono con ritardo rispetto all’inflazione, e in Italia, così come in altri mercati dell’Eurozona, vediamo ancora una crescita salariale relativamente alta. Questo dato è monitorato dalla BCE per valutare l’impatto sulla politica monetaria e sull’obiettivo di inflazione al 2%,ma  il potere d’acquisto cala, forse si recupererà solo con una crescita delle produttività che può avvenire attraverso un aumento della forza lavoro attiva, mentre la diminuzione dei posti di lavoro disponibili tende a limitare l’ulteriore crescita dei salari.

Il mercato del lavoro è sempre più ibrido, ma alcune grandi aziende stanno richiamando tutti i dipendenti in ufficio.

La quota di annunci di lavoro che menzionano modalità ibride presenza-smart Working  o remote è quadruplicata rispetto ai livelli pre-pandemia e rappresenta oggi circa il 10% delle offerte in Italia.

La ricerca di lavoro con parole chiave legate a smart working continua a crescere, segno che i candidati considerano questa opportunità essenziale, è difficile immaginare che il mondo possa tornare indietro, i lavoratori stanno indicando la loro strada in maniera molto netta.

Fondamentale sarà per incentivare più persone a lavorare, aumentare la partecipazione alla forza lavoro, rendendo gli impieghi più attraenti e flessibili, come sarà ambita la qualità dell’occupazione, inclusi salari adeguati e condizioni migliori e ciliegina sulla torta, saranno cercate politiche che riducono i contratti temporanei.

Alfredo Magnifico

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