Le istituzioni nazionali e locali sono impegnate insieme alle forze sociali a garantire prioritariamente la tutela del reddito ai lavoratori espulsi dalle aziende in crisi, nel mentre ci si adopera per risolvere quelle vertenze con la ricerca di soluzioni industriali mirate e, se ne ricorrono i presupposti, realizzando un Patto tra Produttori per socializzare quelle imprese e rilanciarle sul mercato con il modulo delle cooperative.
Sul percorso attivato sussiste l’imperativo della prudenza per non utilizzare con superficialità questi temi come accade quasi quotidianamente con dichiarazioni rese alla stampa inopportune, fuorvianti e del tutto aleatorie.
Sull’anticipo della cassa integrazione ai lavoratori, la Regione Molise, come tutte le regioni italiane, non ha competenza legislative dirette, ma è tenuta a osservare i contenuti della Convenzione Nazionale sottoscritta tra l’Associazione Bancaria Italiana e le confederazioni sindacali centrali.
Sul tema sussiste il problema di chi si accolla il rischio di restituire i soldi anticipati ai lavoratori dalla banca qualora il Ministero bocci la richiesta della cassa straordinaria.
Le strutture regionali dell’ABI e dell’Assessorato al Lavoro insieme alla FINMOLISE stanno verificando la possibilità di risolvere il problema in termini tecnici, giuridici, finanziari ed amministrativi, ma ad oggi è fuorviante pubblicare notizie non veritiere su questi temi perché non si gioca con il disagio di centinaia di dipendenti senza salario e senza reddito.
Sulle crisi aziendali vale lo stesso approccio che non ammette dichiarazioni roboanti e semplicistiche circa la risoluzione di vertenza complesse che al momento purtroppo non sono disponibili.
Sollecito un’azione concreta tesa a non disperdere energie inutilmente con proclami ingannevoli ma a concentrare le forze su un Patto tra Produttori da inserire nell’Accordo di Programma e per il Lavoro da sottoscrivere con il Governo per il rilancio del Distretto Produttivo Bojano – Isernia – Venafro.
Se saremo in grado di firmare con Roma un Patto per il Lavoro con uno stanziamento mirato alla soluzione delle crisi aziendali per 150/200 milioni di euro sarà più agevole garantire la riassunzione dei lavoratori e tutelare il loro reddito in futuro.
Con gli annunci si fanno solo danni con scarso rispetto per chi soffre e un ritorno propagandistico della peggior specie.
Michele Petraroia