Nonostante l’andamento positivo dell’occupazione, il reddito disponibile lordo secondo i dati del 58esimo rapporto del Censis è in calo rispetto al 2007, con una riduzione del 7,7% ma anche il dato sull’occupazione ci pone ultimi in Europa.
In Italia, il numero dei lavoratori si è attestato a quota 23 milioni nella media dei primi sei mesi del 2024, con un aumento di un milione e mezzo di impieghi rispetto all’anno della pandemia e del 4,6% in confronto al 2007, però cresce la distanza tra il tasso di occupazione in Italia e la media europea, che resta ancora ampia: 8,9 punti percentuali in meno nel 2023.
Il rapporto sostiene che se l’Italia colmasse questo distacco supererebbe la soglia dei 26 milioni di occupati e se il tasso di attività fosse uguale a quello europeo (+8,3%), disporremmo di più di 3 milioni di lavoratori in aggiunta agli attuali.
L’allargamento della base occupazionale contribuirebbe a rendere meno drammatico l’impatto futuro delle previsioni demografiche e favorire la sostenibilità del sistema pensionistico, contenendo gli effetti dello squilibrio tra occupati e popolazione in età non lavorativa, e segnerebbe anche il definitivo superamento del periodo di stagnazione, che ha contraddistinto i quindici anni successivi allo scoppio della crisi economica e finanziaria del 2008.
Per quanto riguarda i redditi, il confronto con gli anni precedenti è scoraggiante: nel 2007 il reddito disponibile lordo era pari a 1.428 miliardi, mentre nel 2023 si è fermato sotto la soglia di 1.319 miliardi (-7,7% ), che giustifica la bassa crescita degli ultimi anni, incertezza sui comportamenti di consumo, e lo smottamento delle risorse disponibili per buona parte delle famiglie.
A compensare la debolezza della domanda interna, per la maggioranza delle imprese, il principale mercato di riferimento, è stato in buona parte quello estero.
Le esportazioni dell’Italia hanno superato nel 2023 quota 700 miliardi, pari a un terzo del pil.
La base degli scambi, si sta erodendo a causa della sovrapposizione di fattori critici a livello internazionale, enunciati dal futuro presidente degli Stati Uniti, che fanno prevedere una bufera in arrivo.
Nei primi otto mesi del 2024, le esportazioni hanno subito un calo dello 0,6% ed è diminuita la domanda dei principali clienti: Stati Uniti, Francia e Germania.
Alfredo Magnifico