MIFID, un passo importante verso la costruzione di un mercato finanziario integrato

Un cordiale saluto, rieccoci ad affrontare qualche argomento d’interesse, spero, generale.
Oggi vorrei parlare della MIFID (La direttiva dell’Unione Europea 2004/39/CE (conosciuta anche come direttiva MIFID, ove MIFID è acronimo di Markets in Financial Instruments Directive) è un atto normativo emanato dal Parlamento europeo il 21 aprile 2004.
Costituisce un passo importante verso la costruzione di un mercato finanziario integrato, efficace e competitivo nell’Unione europea (UE) e si inquadra nel più ampio “piano di azione per i servizi finanziari” (FSAP), varato nel 1999 e concretizzatosi in ben 42 direttive)
In pratica l’Unione Europea ha deciso di dettare delle regole per la gestione di capitali (risparmi) dei clienti. Gestione da fare con livelli di professionalità accertati nell’interesse del cliente. Per quanto riguarda la professionalità era sempre richiesta, ma non era mai, o quasi, stata accertata.

Morale della favola azienda come Banco Posta si trova ad avere solo 800 dipendenti (11% del totale) con i requisiti operativi della normativa MIFID per svolgere il ruolo di Consulente e poter consigliare prodotti finanziari alla clientela. Se si considera che nel settore della vendita dei prodotti assicurativi e finanziari, cioè il comparto più importante dell’azienda che rende tredici miliardi di ricavi (su diciotto totali per tutti i business dell’azienda) solo nel primo semestre 2017 la situazione mi sembra abbastanza critica. Vuole dire che l’11% dei dipendenti di Poste Italiane produce il 72% dell’utile di tutta l’azienda ma, vorrei capire, come farebbero a gestire l’assistenza dei milioni di clienti di banco Posta.

Link dell’articolo
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/07/poste-italiane-le-nuove-regole-ue-mettono-in-crisi-la-vendita-di-prodotti-finanziari-allo-sportello/3962668/
Vedremo.

Intanto l’imbuto è arrivato e le aziende si trovano a dover fare i conti con una normativa che le vincola a lavorare nell’interesse del cliente. Chiedere al cliente quali siano i suoi orizzonti temporali, dovranno chiedere al cliente su quali tipi d’investimenti voglia, o non voglia, far finire il proprio futuro, dovranno spiegare al cliente come si dovranno comportare con un eventuale “passaggio generazionale”, dovranno offrire dei prodotti che non siano penalizzanti per i clienti, fare in modo di assistere il cliente nel suo percorso di vita finanziaria. Offrire una consulenza continua ed assidua per riposizionare il portafoglio e gli investimenti del cliente in maniera conforme ad eventuali situazioni di vita che sono cambiate nel frattempo. Fare tutto in modo che non succeda più che i clienti si trovino nel portafoglio titoli tossici e/o obbligazioni subordinate, titoli spazzatura o derivati assurdamente utilizzati. In banca ci sarà un questionario a cui rispondere.

Quando ve lo sottoporranno fatevi fare le domande con calma ed analizzate bene le domande prima di dare una risposta. Sarà dalle vostre risposte che si determinerà il PROFILO DI RISCHIO, e si costruirà il portafoglio dei vostri investimenti. Il profilo di rischio potrebbe essere (estremizzando) alto o basso, tutto dipenderà dalle risposte, o da chi darà le risposte. Non delegate niente a nessuno, non vi conviene.

Bene, questo si dovrà fare con i clienti!
…non mi trovo…. non mi trovo con i “conti”, come direbbe un ragioniere di decennale esperienza.
Non mi trovo perché, come Consulente Finanziario da, oramai, diciotto anni e sempre con la stessa azienda, è sempre stato quello che ho, ma abbiamo, fatto con la nostra clientela.
Ricordo sin dai primi periodi in quest’azienda, correva il 1999, il nostro capoarea, purtroppo compianto, ci “invitava” ma ci obbligava, ad ascoltare le esigenze, i bisogni dei nostri clienti. Solo attraverso la conoscenza dei clienti, delle loro esigenze e delle loro necessità avremmo potuto scegliere un portafoglio consono che avrebbe prodotto risultati per il cliente, ovviamente anche per la Banca, ma se il cliente non guadagna difficilmente la banca ci riesce, a me che la banca non si accontenti penalizzare il cliente con commissioni esorbitanti. Cosa che con la MIFID2 sarà molto più difficile se non impossibile.
Cambiano i tempi, cambiano i prodotti, cambiano gli strumenti, ma quello che resta lo stesso è il cliente, con la sua centralità e con le sue esigenze. Dopo diciotto anni si continua a fare lo stesso lavoro adattandolo all’operatività ed alle normative, ma ponendo sempre le esigenze del cliente al centro del lavoro.
Nel corso del 2018 ci sarà una moria di sportelli bancari. Le fusioni hanno creato enormi sovrapposizioni ed esuberi. Lo sportello tradizionale cederà il posto all’impiegato che cercherà di fare consulenza. Ben venga, quindi, la MIFID2. Anche se, però, per chi fa il lavoro come il mio la consulenza è sempre esistita.

Grazie dell’attenzione a tutti, per qualsiasi chiarimento ecco il mio link:
https://alfabeto.fideuram.it/web/francesco.di.biase

Franco Di Biase

PS. A vantaggio dei nostri lettori, Franco Di Biase ci ha comunicato particolari condizioni sulle operazioni bancarie; per maggiori dettagli lo potrete contattare al numero: 0874.438004.

Condizioni in vigore al 22 gennaio 2018

Spese conto…………………………………………………………zero
Spese operazioni…………………………………………………zero
Prelevamenti bancomat……………………………………..Gratuiti area euro
Bonifici Internet………………………………………………….Gratuiti
Tasso investimenti tre mesi…………………………………1,5% netto
Tasso credito su conto corrente…………………………..1% lordo
Fidi controgarantiti tasso debitore………………………0,70 più euribor

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