Di Massimo Dalla Torre
La notizia arriva direttamente dalla Commissione Europea che ha pubblicato i dati che nel 2016 le autorità doganali hanno sequestrato oltre 41 milioni di prodotti contraffatti alle frontiere esterne dell’UE per un valore totale di oltre 670 milioni di euro. Svariate le tipologie di prodotti anche di uso quotidiano potenzialmente pericolosi per la salute e la sicurezza, come cibi e bevande, medicinali, giocattoli ed elettrodomestici, sono le merci bloccate e di conseguenza sequestrare non solo alle Organizzazioni malavitose che, da questo commercio incrementano i loro capitali, ma anche da cittadini semplici che spesso e volentieri nascondono merci non propriamente lecite. A commentare i risultati Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “Un livello elevato di tutela della proprietà intellettuale è indispensabile per sostenere la crescita e creare posti di lavoro. I prodotti contraffatti costituiscono una minaccia reale per la salute e la sicurezza dei consumatori europei, danneggiano le attività legali e riducono le entrate degli Stati. Gli studi dimostrano che l’UE è particolarmente esposta alle importazioni di prodotti contraffatti. Desidero congratularmi con le autorità doganali per il duro lavoro svolto per contrastare il fenomeno. Hanno bisogno di sostegno e risorse per poterci tutelare dai pericoli connessi alle merci contraffatte.
La cooperazione tra le autorità incaricate dell’applicazione della legge va rafforzata e i sistemi di gestione del rischio potenziati per proteggere l’UE da merci che violano i diritti di proprietà intellettuale.” A occupare il gradino più alto del podio “le sigarette” che sono state la principale categoria di articoli intercettati (24%), seguite dai giocattoli (17%), dai prodotti alimentari (13%) e dal materiale da imballaggio (12%).
Il tutto in considerazione che il numero di articoli intercettati è aumentato del 2% rispetto agli anni precedenti. Fortunatamente a tenere alta la guardia sul fenomeno che assume sempre più aspetti preoccupanti la relazione della Commissione sulle azioni delle dogane che garantisce il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, pubblicata ogni anno dal 2000, si basa su dati trasmessi direttamente dalle amministrazioni doganali degli Stati membri. Dati che forniscono informazioni preziose a sostegno dell’analisi delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e aiutano nel contempo altre istituzioni, come l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale e l’OCSE, a mappare i dati economici e le rotte più battute dai contraffattori che nonostante tutto riescono a “gabbare” grazie anche a sistemi sofisticati, quello che è la fitta di controlli che a quanto pare è inefficace nonostante gli sforzi messi in atto dalle singole realtà nazionali che costituiscono il tessuto europeo.