Mia madre da quando cominciai a uscire fuori di casa per andare già in prima elementare il ritornello che spesso mi ripeteva era:” male non fare paura non avere e agisci secondo coscienza”. Queste perle di saggezza vengono nobilitate da filosofi e santi con la parola “Discernimento”.
Lo ripetevo sempre a me stesso e in qualche occasione a qualche sporadico amico con il quale si possono condividere dubbi, perplessità e prospettive oggi quello che manca ed è mancato a chi ci governa e quella saggezza millenaria trasmessa da madre-padre a figlio, mancanza accentuata dalle scorpacciate di TV. e social che distraggono il cervello umano e lo allontanano dalla realtà, dalla coscienza e dal discernimento.
Oggi come mai, ad un anno dallo scoppio della Pandemia, sul tavolo del governo ci sono le grandi riforme; da sanità a famiglia, dall’ambiente al lavoro per attuarle hanno bisogno di coscienza, hanno bisogno di discernimento.
La classe politica, formatasi dopo la seconda guerra mondiale, usando il discernimento e unendo, senza urlare le culture diverse, risvegliò la coscienza morale sociale e ricostrui’ l’Italia provata dall’umiliazione della guerra da cui ne usciva sconfitta e distrutta, la Costituzione italiana ne fu il frutto, i padri costituenti a scommisero sul valore della «dignità» della persona, dopo l’esperienza di sudditanza e di umiliazione imposta dall’ordinamento fascista e dalle terribili conseguenze del conflitto mondiale.
Il discernimento, la coscienza, dovrebbe portare il politico a porsi alcune fondamentali domande: Chi sono chiamato a essere? Quale decisione è utile prendere per il bene di tutti? In quale modo prenderla? Cosa sento interiormente dopo averla presa? Come evitare il male sociale e costruire il bene comune?
La Coscienza, in politica, è come la bussola che orienta il cammino di un popolo, è l’arte di vagliare, setacciare, distinguere i princìpi, i dati scientifici e il “sentire” storico di una cultura per prendere una decisione secondoil detto latino:” bonum faciendum et malum vitandum.” trasformato da mia Madre; “fa bene e scordatelo, fa male e pensaci”, che dovrebbe essere la condizione principale per costruire una coscienza sociale matura, per custodire; il sapere pratico, la memoria, l’esperienza e il patrimonio di valori di una comunità politica, la scelta di ciò che è buono per tutti, in questo conta più il cammino della meta, la predisposizione di aderire al bene e la volontà di contribuire a realizzarlo, caratteristiche fondamentali di questo cammino, l’importante è la intenzione, poi… non sempre tutte le ciambelle riescono col buco .
Discernere comportamenti, scelte, modi di fare, stili di vita permette di diventare un leader credibile, il che non si riduce solo all’essere creduti, ma anche a non venire falsificati.
La cultura politica contemporanea si è svuotata di discernimento del suo significato e non nutre obbedienza al comando interiore che sussurra «fa’ questo, evita quest’altro», abbi responsabilità verso il prossimo, forse perché i politici di turno non sono più scelti dal popolo e legati all’elettorato ma..al capo bastone di turno che li scegle e poi li manovra.
Il Magistero della Chiesa ribadisce: il discernimento deve permettere di integrare la verità e la libertà, la legge e la responsabilità, l’autorità e l’obbedienza.
Quando si dà priorità alle voci subdole del male, la coscienza sociale si eclissa, l’agire politico si macchia di forme di corruzione diffusa, di concussione e subentrano; accordi con la criminalità organizzata, gestione clientelare, infedeltà negli accordi presi, gestione del corpo sociale, assuefazione alla pornografia e così via.
Quando si sceglie il male si ottiene ciò che egli promette, l’ascolto interiore del “rimorso sociale” occorre recuperare la libertà,far in modo che l’uomo o la società possano cambiare le proprie scelte e i propri programmi, per farlo occorre, non essere servi del Capobastone ma confrontarsi con persone non schiave di interessi politici.
Il processo di discernimento include il fine, un metodo, la pianificazione di tempi e azioni precise: visione e missione, attuazione della scelta e dei risultati, dà speranza e voglia di ricostruire alla società e ai cittadini.
La classe politica ha urgenza di discutere e avviare un progetto su; principi costituzionali, qualità dei (nuovi) lavori, ridefinizione di famiglia, il senso (umano) dei nuovi diritti soggettivi e le politiche ambientali olistiche, fino ad arrivare alle riforme e alle regole del gioco politico che includono una visione rinnovata di comunità e di mondo.
In politica ogni scelta di bene e ogni testimonianza di servizio sono un appello alla coscienza matura di un popolo per risvegliarlo e nutrirlo di vita, come dice Papa Francesco: «per diventare uomini del discernimento bisogna essere coraggiosi, dire la verità a sé stessi. Il discernimento è una scelta di coraggio». Dalla qualità del discernimento politico dipende la qualità di una civiltà. La vedo tosta perché c’è differenza tra teoria e pratica,penso che sia meglio illudersi con la speranza piuttosto che vivere disperati.
Alfredo Magnifico