Lo stato di flow ottimizza il benessere sul lavoro e dà serenità

Alcuni studi sul flow ci lasciano intendere che «il piacere derivante dall’attività lavorativa, è più importante e soddisfacente per le nostre scelte rispetto a ricompense o pressioni sociali ed è un’obiettivo che fa gola a molti di noi: sappiamo, troppo bene, quanto sono pesanti le giornate in cui sembra che il tempo non passi mai e che la concentrazione sia inafferrabile, giorni in cui, soprattutto al lavoro, non riusciamo a concludere granché con giudizi poco edificanti sul nostro operato.

Dovremmo imparare a essere più clementi con noi stessi, non possiamo essere sempre al 100%; ma possiamo allenare la nostra mente a entrare in un flusso dove tutto risulta più semplice e piacevole.

Il flow, o esperienza ottimale, è uno stato di coscienza in cui una persona è completamente immersa in un’attività, con una focalizzazione totale sull’obiettivo, la perdita della percezione del tempo e dell’auto-consapevolezza.

La totale immersione in ciò che stiamo facendo ha conseguenze psico emotive significative: «proviamo una profonda soddisfazione e motivazione intrinseca, le emozioni sono positive e intense, caratterizzate da un senso di controllo e padronanza, mentre la nostra mente è focalizzata, con una chiarezza di obiettivi che ci permette di agire senza distrazioni», difficile trovare una definizione più centrata di benessere.

Dal punto di vista cognitivo, si verifica una perdita della consapevolezza di sé e del tempo che genera un’esperienza di armonia tra le nostre capacità e la sfida che affrontiamo.

Il flow è uno stato della nostra coscienza, anche se i suoi effetti si fanno notare anche sul corpo, a livello chimico,  corpo e mente sono un tutt’uno e ciò che interessa l’uno influenza inevitabilmente anche l’ altra

Con il flow diminuisce l’ormone dello stress, “il cortisolo”, aumentano i neurotrasmettitori, connessi a sensazioni piacevoli, endorfine e dopamine, inoltre, la respirazione e il battito cardiaco tendono a stabilizzarsi, migliorando l’efficienza energetica e favorendo uno stato di rilassamento dinamico, c’è, anche, un miglioramento della coordinazione motoria e dell’efficacia dei movimenti, in quanto il corpo opera in armonia con la mente in modo fluido ed efficiente.

Il flow è diventato uno stato desiderato ardentemente  anche da alcuni fra i più grandi atleti.

Riuscire ad affrontare con maggiore fluidità le sfide, piccole o grandi che siano delle nostre vite è fondamentale per il nostro benessere che si raggiunge solo in assenza di stress, anzi, le “gite” fuori dalla zona comfort ci aiutano a evolvere e a sviluppare strumenti utili in molti contesti.

Il benessere è connesso alla capacità di sfidare se stessi con obiettivi chiari, ricevere feedback immediati e mantenere un equilibrio tra le proprie abilità e le sfide da affrontare quando si tratta di scelte professionali: sentirsi coinvolti e gratificati dal lavoro che svolgiamo, spesso può far chiudere un occhio su altre “mancanze”.

Essere soddisfatti e sereni al lavoro comporta di per se una bella fetta di benessere generale ed è «di importanza cruciale imparare a trasformare il lavoro in un’attività che produce flow e allenando la nostra capacità di entrare nel flow, anche «le esperienze più noiose diventano fonte di soddisfazione» e si arresta così la pressione delle aspettative sempre nuove in base agli obiettivi che raggiungiamo che non riescono più a disturbare la mente.

Per raggiungere il flow, mentre svolgiamo un lavoro, alcuni elementi sono fondamentali: obiettivi chiari, riscontri immediati e compiti tutto sommato alla nostra portata perché le attività devono essere sufficientemente impegnative da stimolare la crescita personale, ma non così difficili da generare ansia.

L’ambiente di lavoro gioca un ruolo cruciale; uno spazio stimolante, ricco di novità e complessità, contribuisce a mantenere alta la motivazione e l’attenzione, inoltre, la possibilità di avere autonomia e controllo sul proprio lavoro incrementa il senso di responsabilità e motivazione, mentre un adeguato coinvolgimento corporeo e sensoriale favorisce la concentrazione e la produttività.

Ci sono poi elementi che minano “l’esperienza ottimale”; continue email, riunioni superflue, sovraccarico di lavoro, che con troppi compiti o scadenze ravvicinate può provocare ansia e bloccare l’accesso al flow.

Un ambiente poco stimolante o troppo caotico, con spazi disorganizzati o ripetitivi, tende a ridurre la creatività e la concentrazione.

Il flow è uno stato che si verifica quando si creano le condizioni, ma può anche essere raggiunto in modo volontario attraverso l’applicazione di specifiche tecniche; da quelle che consentono di gestire l’attenzione, (la mindfulness) e la respirazione consapevole, che permettono di ridurre le distrazioni e migliorare la capacità di focalizzarsi sul presente.

La preparazione mentale con la visualizzazione degli obiettivi e la suddivisione di compiti con fasi più gestibili, facilita la progressiva immersione nell’attività, non solo  l’ abituarsi a uscire dalla propria zona di comfort aiuta a sviluppare una maggiore tolleranza alle sfide e a sperimentare il flow con maggiore frequenza.

Attraverso la pratica costante di queste strategie è possibile allenare la mente a entrare nello stato di flow in modo più volontario e sistematico, rendendolo una risorsa preziosa per il benessere e la produttività.

Alfredo Magnifico

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