Secondo quanto ricostruito da un’analisi dell’ufficio studi della Cgia, l’evasione fiscale è scesa a 80,6 miliardi di euro, con un recupero negli ultimi cinque anni di 13 miliardi, i dati sono ancora parziali
La media italiana è al 13,1%;il Veneto occupa il quint’ultimo posto appaiato all’Emilia Romagna con una percentuale pari a 11,2%, precedute dal Friuli Venezia Giulia (10,9%), la provincia autonoma di Trento (9,8%), la Lombardia (9,6%) e, infine, la provincia autonoma di Bolzano (8,4%).
Nel Sud, invece, le situazioni più critiche: la Calabria, al 21,3% ,la Campania al 19,8%, la Sicilia al 19,3%.
L’Amministrazione finanziaria italiana sembra essere riuscita a trovare la strada giusta per combattere efficacemente questa piaga sociale ed economica che da sempre caratterizza negativamente il nostro Paese, anche se non può contare ancora su almeno 80 miliardi di euro di tasse ogni anno.
Gli strumenti più efficaci sono stati: compliance fiscale, split payment e fatturazione elettronica. «I professionisti delle cosiddette ‘frodi carosello’, sono stati indotti a ravvedersi.
Il leggero calo delle tasse registrato in questi ultimi anni ha sicuramente avuto un effetto positivo sul fronte delle entrate , sebbene sia ancora del tutto insufficiente, la contrazione della pressione fiscale ha contribuito a ridurre l’evasione, soprattutto, quella che in gergo viene chiamata di ‘sopravvivenza’.
L’obiettivo,deve essere:
· far pagare le tasse anche ai colossi dell’e-commerce presenti nel nostro Paese
· riuscire a incrociare in maniera efficace le 161 banche dati fiscali che possiede l’Amministrazione finanziaria
· attuare una seria riforma del fisco che tagli strutturalmente il peso delle tasse su tutti i contribuenti,
Con la realizzazione di questi obiettivi non è da escludere che nel giro dei prossimi 4/5 anni l’evasione fiscale, presente in Italia, potrebbe addirittura ridursi della metà, allineandosi così al dato medio europeo.
Occorre il concorso di tutti, soprattutto nel pretendere la ricevuta o scontrino,in ogni ambito,perché molti contribuenti sarebbero costretti a pagare anche se non molto volentieri le tasse, soprattutto un occhio critico alla politica che deve essere chiamata a spendere i soldi pubblici con maggiore oculatezza.
Alfredo Magnifico