L’Intelligenza artificiale inciderà sul futuro del lavoro

La partecipazione di Papa Francesco al raduno del G7 per parlare di Intelligenza Artificiale pone alcuni interrogativi e accende la curiosità, su come e se, l’Intelligenza artificiale sarà determinante per lo sviluppo del Mondo del Lavoro o tenderà a diminuire l’apporto umano così come è capitato con l’introduzione delle varie conquiste meccaniche che hanno portato alla esclusione di braccia dal mondo del lavoro.

Le previsioni sono che entro il 2030 l’I.A. trasformerà l’80% delle professioni, mentre l’81% dei datori di lavoro concorda sul fatto che i progressi dell’I. A. richiederanno nuovi modi di lavorare e nuovi talenti, di conseguenza, sarà sempre più cruciale per le aziende comprendere le sfide e i rischi della rivoluzione digitale in corso.

Sono cinque gli ambiti in cui l’I.A. avrà il maggior impatto: etica e responsabilitàqualità della vita, cultura e leadership, formazione e competenze, governance e processi.

Le aziende guardano con ottimismo all’I.A. il 72% dei datori di lavoro ritiene che impatterà positivamente sul business e il 55%, prevede benefici in termini occupazionali, al contrario, lavoratrici (51%) e personale operativo (43%) esprimono le maggiori preoccupazioni e perplessità circa il suo impiego.

Il 78% dei datori di lavoro teme di non riuscire a formare i dipendenti per stare al passo con gli sviluppi tecnologici, da qui la necessità, per i manager (92%), di una nuova organizzazione del lavoro che, con l’introduzione di strategie flessibili, permetta alle aziende una maggiore adattabilità e una capacità migliore di risposta ai cambiamenti.

Il 79% dei manager afferma che assumere una quota di lavoratori esperti e con competenze legate all’A.I., è un modo efficace per diffondere la conoscenza tra tutte le persone dell’azienda.

Il 39% delle aziende afferma di fare un uso abituale dell’intelligenza artificiale nell’ambito delle proprie attività, il 48% prevede di introdurre entro il prossimo anno sistemi di I.A., il 27%, delle aziende, ha acquistato un’app di intelligenza artificiale.

L’Ia viene utilizzata, anche,per creare testi (60%), realizzare presentazioni (42,2%), automatizzare compiti ripetitivi (40%), analizzare grandi volumi di dati (23,5%) e per fare ricerche (19%).

Lo sviluppo dell’Ia sta trasformando sempre più il mercato del lavoro; molti imprenditori e manager stanno implementando questa innovazione e sono favorevoli al suo utilizzo, ma questo richiede nuove competenze e talenti adeguati alle sfide e alle opportunità emergenti.

Sono nate nuove posizioni lavorative e alcune di quelle già esistenti hanno incluso il tema nell’I.A. nelle competenze ricercate, nel I° quadrimestre 2024 la richiesta di figure specializzate da parte delle aziende, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è quasi raddoppiata (+88%).

Due aziende su dieci sono contrarie al suo impiego nel posto di lavoro, prevalentemente, perché non ne comprendono i vantaggi o perché temono i rischi per la sicurezza, una minima parte (6%) ha vietato l’uso dell’I.A. sul posto di lavoro.

Un terzo dei dipendenti ritiene che l’I.A. eliminerà più opportunità di lavoro di quante ne creerà, anche se la maggior parte dei dipendenti (76%) è pronta ad accettare la sfida di un eventuale cambiamento della professione o del loro ambito di specializzazione in seguito ai nuovi sviluppi dell’I.A..

L’.A., a giudizio di tanti, porterà come vantaggi:  aumento di produttività ed efficienza (57%),  riduzione del rischio di errore umano (42%), una migliorata creatività e generazione delle idee (29%).

Molte posizioni, già esistenti, richiedono un continuo aggiornamento delle competenze per ricoprire determinati ruoli; ma solo il 6% delle aziende offre ai dipendenti programmi di formazione per migliorare le proprie skill in tema di I.A., nonostante molti professionisti (ben l’85%) vorrebbero partecipare a programmi di aggiornamento e riqualificazione professionale su come inserire questa tecnologia nel loro lavoro.

Il 95% dei dirigenti crede che l’avvento dell’I.A. generativa richiede necessariamente la modernizzazione dell’architettura tecnologica in azienda.

Questi dati evidenziano chiaramente l’importanza di adottare un nuovo approccio all’innovazione e di preparare adeguatamente le aziende alle nuove tecnologie di I.A..

La trasformazione digitale richiede coraggio e investimenti, e sarà alla base della competitività e della sopravvivenza delle imprese di domani.

Alfredo Magnifico

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