Dallo scorso 7 marzo è ufficialmente in vigore la Riforma ammortizzatori sociali contenuta nel decreto di attuazione della delega del Jobs Act: si tratta del Dlgs 22/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 marzo. Contiene le novità in materia di ASpI, che diventa NASpI (nuova assicurazione sociale per l’impiego), modulata in base alla storia contributiva del lavoratore, l’introduzione dell’ASdI, la disoccupazine per chi non trova lavoro dopo la scedenza della NASpI, della DIS-Coll, il trattamento per i parasubordinati, e del Contratto di Ricollocazione, che prevede un voucher per le agenzie che riescono a trovare lavoro ai disoccupati.
Con il nuovo contratto a tutele crescenti che per gli assunti da oggi in poi sostituisce l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, cambia il regime di tutela in caso di licenziamento illegittimo con l’indennizzo che diventa la regola al posto del reintegro.
Per quanto riguarda i nuovi ammortizzatori sociali, entra in vigore la Naspi, che prende il posto di Aspi e miniAspi, per i disoccupati con almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e 30 giornate nei 12 mesi precedenti.
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