Dal rapporto sulla contrattazione di secondo livello curato da Ocsel (l’Osservatorio per la contrattazione di secondo livello della Cisl) presentato dal Dipartimento contrattazione e mercato del lavoro della Cisl emerge che nel 2014 crescono del 4% i contratti aziendali, che si confermano come lo strumento principale per “gestire la crisi tutelando i lavoratori ed aiutando le imprese a restare sul mercato e ad attrezzarsi per la ripresa. Il rapporto analizza la contrattazione realizzata nelle aziende e sul territorio sulla base di 4.100 accordi e nonostante il peso della crisi – la contrattazione è viva nelle aziende e sui territori. La fotografia della Cisl sulla contrattazione mette in evidenza, dopo un drastico calo degli accordi negli anni della crisi, alcuni interessanti segnali di ripresa nel 2014 rispetto al 2013.La produzione contrattuale complessiva cresce di 4 punti percentuali; cresce la contrattazione dei diritti sindacali (+ 33%) mentre continua a calare la contrattazione del salario (- 4%). Ma la ripresa della contrattazione e’ soprattutto di segno qualitativo. Emergono tendenze molto interessanti sul terreno dell’innovazione organizzativa e del welfare aziendale; sale dal 22% al 32% il coinvolgimento del sindacato nell’analisi del cambiamento organizzativo ,sale dal 25% al 36% il ricorso alla polivalenza ed alla polifunzionalità dei lavoratori come segno di investimento sul capitale umano come fattore strategico per l’innovazione. Il welfare si sviluppa soprattutto nella dimensione aziendale (dal 53% al 69%) offrendo servizi e prestazioni percepite dai lavoratori come maggiore beneficio rispetto ad erogazioni salariali gravate dal prelievo fiscale.A supporto dell’occupazione ottimo il dato relativo alle stabilizzazioni delle forme di lavoro atipiche che passa dal 26% nel 2013 al 43% nel 2014,emerge come la contrattazione sia linfa vitale per la democrazia del nostro paese e come lo sviluppo delle relazioni industriali sia una delle strade migliori per rilanciare la competitività delle imprese e promuovere l’occupazione. Le parti sociali, hanno una grande responsabilità nel concorrere alla ripresa economica e sociale del paese favorendo un incontro tra gli obiettivi dell’impresa e del lavoro. Il luogo naturale di questo incontro è la contrattazione vissuta con un approccio innovativo rivolto a risolvere i problemi, a valorizzare il lavoro e a promuovere la partecipazione. Occorre nuovo slancio progettuale al confronto per fare delle relazioni industriali il cantiere della ripresa del nostro paese: sono deleteri gli interventi di legge sulle materie contrattuali come il salario minimo.
Alfredo Magnifico
Lavoro: Cisl, nel 2014 contratti aziendali cresciuti del 4%
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