L’Inail nell’”Open data” certifica che nei primi 10 mesi dell’anno, tra gennaio e ottobre ci sono state 945 denunce di infortuni mortali sul lavoro, il 9,4% in più dei primi 10 mesi del 2017 e 534.605 denunce complessive di infortunio pari ad un +0,2%.
Le patologie professionali denunciate sono state 49.760 (+1,9%) ,l’aumento del 9,4% registrato nei primi 10 mesi del 2018 (945 incidenti su 864 del 2017) è dovuto soprattutto all’elevato numero di decessi avvenuti nell’agosto scorso, alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti plurimi, quelli che causano la morte di due o più lavoratori.
Nel solo mese di agosto sono avvenute lo stesso numero di vittime (37) in incidenti plurimi dell’intero periodo gennaio-ottobre 2017 (38). Tra gli eventi più tragici il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali, e l’incidente stradale avvenuto a Lesina e a Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti.
Nel 2018 tra gennaio e ottobre si sono verificati 21 incidenti plurimi, che sono costati la vita a 76 lavoratori, rispetto ai 13 del 2017, causando 38 morti. Gli incidenti plurimi di settembre e ottobre hanno provocato la morte di 2 dipendenti dell’Archivio di Stato, vittime di una fuga di gas ad Arezzo, di 4 persone travolte da una frana durante l’esecuzione di alcuni lavori di emergenza a una condotta fognaria danneggiata dal maltempo a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, e di 5 lavoratori coinvolti in due incidenti stradali avvenuti nel Lazio e in Lombardia.
Sono Aumentati sia gli incidenti sul lavoro da 619 a 648 (+4,7%), sia quelli in itinere, più 21,2% (da 245 a 297). A trainare l’aumento degli incidenti mortali l’Industria che ha registrato un incremento di 89 casi mortali (da 725 a 814) mentre è in calo lo Stato (da 24 a 16), stabile l’agricoltura dove sono stati denunciati 115 casi mortali in entrambi i periodi.
Il Nord-Ovest è l’area che registra l’aumento di incidenti mortali maggiore, +48 casi da 212 a 260, 20 invece nel Nord-Est (da 215 a 235) e 15 al Sud (da 188 a 203), lieve diminuzione al Centro (da 176 a 174), stabili nelle Isole dove le denunce sono state 73 in entrambi i periodi.
A livello regionale spiccano i 25 casi in più del Veneto (da 75 a 100), i 20 in più del Piemonte (da 67 a 87) e i 19 in più della Lombardia (da 114 a 133) e Calabria (da 16 a 35). Seguono Campania (+17), Liguria (+10) e Toscana (+8). Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo (da 47 a 22) e nelle Marche (da 30 a 16).
Prevale negli incidenti la componente maschile ne risultano 81 in più (da 782 a 863), stabili a 82 quelli femminili. L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (da 730 a 787), sia quelli extracomunitari (da 95 a 114) e comunitari (da 39 a 44) mentre una morte su due ha coinvolto lavoratori tra i 50 e i 64 anni, con un incremento tra i due periodi di 75 casi (da 366 a 441). In aumento anche le denunce che hanno riguardato gli under 34 (da 147 a 171) e gli over 65 (da 65 a 71 casi). Sono diminuite, invece, le morti dei lavoratori tra i 35 e i 49 anni (da 286 a 262).
Alfredo Magnifico