La pasta italiana, simbolo dell’eccellenza del Made in Italy, deve continuare ad essere un prodotto di qualità ma, perché ciò sia possibile, la filiera va sostenuta. Per questo i produttori di grano duro e gli altri principali attori della filiera si sono organizzati e hanno fatto sistema riuscendo a ottenere l’auspicata apertura di tavoli tecnici in tempi brevissimi nonché il rinnovo dei contratti di filiera per il biennio 2020/21.
Dopo un’approfondita analisi del settore e la conseguente individuazione delle azioni necessarie per migliorare la competitività di tutti i componenti della filiera, COMPAG – la federazione nazionale dei commercianti dei prodotti per l’agricoltura, AIDEPI – associazione industrie del dolce e della pasta, Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentari, Assosementi, Confagricoltura, CIA – Agricoltori Italiani, COPAGRI – federazione produttori agricoli e ITALMOPA – Associazione industriale mugnai d’Italia, hanno chiesto ascolto al Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio che si è reso disponibile e si esposto in prima persona garantendo, appunto, per inizio anno, la convocazione di tavoli tecnici che analizzeranno nel dettaglio le principali problematiche della filiera del grano e della pasta.
Una filiera ormai sotto pressione da anni, le cui circa 203 mila aziende da troppo tempo fanno fronte alla concorrenza del marcato lavorando sottocosto, con scarsa marginalità e conseguente liquidità, a causa dell’abbassamento dei prezzi delle principali granelle. Inoltre, nonostante il grano duro in termini di superfici sia la prima produzione a livello nazionale e, in ambito Europeo, sia in testa sia in termini di superfici che di produzione, l’Italia continua a dover importare circa il 40% del grano duro dai Paesi europei ed extra europei per poter soddisfare la richiesta dell’industria molitoria (equivalente a circa 5,6 milioni di tonnellate) e pastaria. È inadeguata, infine, anche la situazione dei centri di stoccaggio: dei 1187 centri presenti sul territorio nazionale (situati per il 60% nel Nord Italia) solo il 26% è adibito allo stoccaggio di frumento duro, pari a una capacità di sole 2.419.000 tonnellate.
È con grande soddisfazione che si è ricevuta anche la notizia del rinnovo dei contratti di filiera della campagna 2019, precedentemente caldeggiato con una lettera a firma congiunta di tutte le organizzazioni della filiera. Complessivamente 20 i milioni di euro resi disponibili per il biennio 2020/2021, che si sommeranno ad eventuali residui della campagna precedente e che saranno a beneficio dei contratti di filiera già dal 2019.
Esulta Fabio Manara, Presidente di Compag, che come federazione si era da tempo mossa con propri rappresentati per partecipare ai tavoli tecnici del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), del Ministero della Salute e di quello dell’Agricoltura. “La forza del dialogo e della collaborazione sposta le montagne” ha esordito Manara dopo l’incontro con il Ministro Centinaio e il Sottosegretario Alessandro Pesce, unendosi al sentimento unanime degli altri rappresentanti della filiera grano-pasta presenti.
“E’ stato importante aver avviato un dialogo concreto con tutti i componenti della filiera e aver individuato una serie di azioni strategiche, tra cui la promozione della pasta all’estero come obiettivo operativo fondamentale per il 2019, che auspichiamo possano concretizzarsi nel breve periodo e contribuire al rilancio di un settore strategico del Made in Italy”.