Una indagine effettuata da Tecnè fornisce la fotografia degli Italiani del tempo della crisi ed emerge uno scoraggiamento nazionale e un’ avvilimento generale che riguarda quasi 1 italiano maggiorenne su 3 che si sentono soli, spaventati e depressi. Una malinconia, che attanaglia indifferentemente giovani e anziani, benestanti e poveri,questo purtroppo è il frutto delle ristrutturazioni aziendali, della cassa integrazione e della disoccupazione che da anni non lasciano tregua al Paese.
Un malessere strisciante e preoccupante per cui il 50% degli italiani dichiara di provare una sensazione di paura, di non riuscire a mantenere lo stesso tenore di vita o a sollevarsi dal disagio in cui vive, i ‘veramente soddisfatti, non superano il 10%.
Ma il punto di caduta sta in quella sensazione di estraneità, generale, dalla vita e dagli affetti, che accompagna.
Il 79% di quel 31% depresso afferma di essere insoddisfatto dei rapporti familiari mentre il 77% convive con una sensazione di paura, il 65% si sente solo e il 52% vive in maniera insoddisfacente le relazioni di amicizia. Un avvilimento che travolge, soprattutto le persone tra i 40 ed i 59 anni e in misura maggiore le donne.
Ma la vera discriminante è la condizione socioeconomica: tra chi vive nel disagio, l’incidenza della depressione è 5 volte superiore alla classe dei benestanti; il 55% dei poveri o il 43% dei quasi poveri contro il 10% dei ‘ricchi’ e in mezzo il ceto medio con il 22% di ‘molto’ o ‘abbastanza’ depressi.
Una fotografia, questa, che si fa più nitida se la classifica la si stila in base alla mobilità sociale tra chi, nell’ultimo anno ha peggiorato la propria condizione socio economica, dice ancora l’incidenza del malessere sale all’84% ma anche tra chi invece l’ha migliorata non sparisce del tutto, resta e si ferma al 9%.
Alfredo Magnifico
La crisi spaventa, il 50% degli Italiani teme ancora per il tenore di vita
Commenti Facebook