La crisi economica che l’Italia sta vivendo: recessione, disoccupazione, perdita del potere d’acquisto delle famiglie entrano pesantemente nelle case di tutti gli italiani, attraverso TG, Internet e discorsi in casa.
L’impatto della crisi è rilevante, interessa tre famiglie su dieci, i diciottenni “figli della precarietà” ne son colpiti, come tutte le generazioni e le stratificazioni sociali del Paese.
Il 28,7% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni vive in un contesto familiare influenzato dalla crisi economica, dato a ribasso, influenzato dalla capacità di captare le problematiche e dalle preoccupazioni dei genitori, con la volontà di non coinvolgere i piccoli.
L’alto tasso di non risposta (10,2%), come pure quello indicato tra gli stessi bambini più grandi di età tra i 10 e gli 11 anni (40,8%, contro il 28,2% di quelli tra i 7 e i 9 anni), che si dimostrano più consapevoli della crisi che ha investito il nostro paese, sono i bambini del Sud Italia (38,9%) e delle Isole (28,7%) ad avvertire una maggiore difficoltà economica delle famiglie.
Per quanto riguarda gli adolescenti la capacità di percepire la crisi è molto più ampia, anche se i genitori cercano di non far pesare sulle esigenze dei figli le difficoltà economiche,solo 2 su ragazzi su 10 hanno visto ridotta la propria paghetta la famiglia di 1 adolescente italiano su 2 è stata colpita dalla crisi, questo dato è raddoppiato rispetto a due anni fa, se nel 2010 più di un adolescente su quattro riteneva che la crisi economica avesse colpito la propria famiglia (29%), oggi più della metà dei ragazzi (50,1%) si dice consapevole della difficile situazione economica che vive in prima persona nella propria famiglia.
Il dato che preoccupa è che 1 famiglia su 4 si trova in una situazione economica così grave da avere difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
La crisi colpisce i genitori rispetto a cambiamenti nella condizione lavorativa, 1 genitore su 10 degli adolescenti ha perso il lavoro, il trend cresce per la riduzione di orario di lavoro, coinvolto un 1 genitore su 6, condizione gradualmente peggiorata rispetto alla rilevazione del 2010, quando la situazione occupazionale era rimasta la stessa nel 74,5% dei casi e solo il 18,9% degli adolescenti riferiva cambiamenti nella situazione lavorativa dei genitori.
Ad oggi ancora vengono smentiti tutti quei profeti che vedevano in prospettiva una nuova rinascita economica e con questi chiari di luna ,a parte qualche decimale in più o in meno, la possibilità di ritornare ad un’epoca d’abbondanza si allontana sempre di più.
Alfredo Magnifico