La carica dei lavoratori anziani

Da rilevazioni dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP) si evince che; cresce la domanda di manodopera esperta e gli over 55, occuperanno 150 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo entro il 2030, conseguenza del fatto che nascono meno figli, si formano meno famiglie, si allunga l’età dell’istruzione e della formazione, si entra nel mondo del lavoro ad un’età più avanzata rispetto al passato, si cambia lavoro più spesso e anche dopo i 50 anni, i lavoratori hanno bisogno di reinventarsi una professione, tutti fattori che stanno favorendo uno slittamento in avanti dell’età pensionabile.

In Germania, Francia e Stati Uniti il 25% della forza lavoro avrà più di 55 anni entro il 2030, il 38% in Giappone e il 32% in Italia-

Dopo la pandemia da Covid sono stati diversi i cambiamenti avvenuti, dal lavoro da remoto al fenomeno delle grandi dimissioni, dalla mancanza di competenze al rapporto difficile con l’economia dei software, l’automazione e il mondo dell’intelligenza artificiale.

In Canada, Germania, Regno Unito, Giappone, Stati Uniti, Francia e Italia, si stima che i lavoratori più anziani rappresenteranno circa il 25% della forza lavoro nazionale, il dato giapponese arriverà al 38% della forza lavoro e l’Italia potrebbe registrare un 32% di forza lavoro con più di 55 anni entro la fine del decennio.

In questo momento almeno una risorsa lavorativa su tre è una persona con più di 55 anni d’età, suddividendo la popolazione degli iscritti per sesso, si rileva che in questo momento il 37% dei lavoratori in cerca di un’occupazione è costituito da uomini e il 63% da donne, il 68% risulta disoccupato, mentre il 32% è attualmente impegnato, ma alla ricerca di un altro lavoro, il 57% degli iscritti ha il diploma di maturità, il 26% ha assolto all’obbligo scolastico e il 17% ha conseguito una laurea, un master o un dottorato.

Le professioni più ricercate appartengono al settore terziario, con quote rilevanti nel comparto turistico, della ristorazione, finanziario e della sicurezza.

Al Nord, le aziende cercano più muratori, scaffalisti ed elettricisti esiste una quota di lavoratori maturi in cerca di una nuova occupazione, ancora troppo giovani per la pensione, ma caratterizzati da professionalità, esperienza, competenze ed energie da spendere in tutti i settori professionali.

La gelata demografica e le emigrazioni dei giovani italiani hanno ristretto il serbatoio da cui attingere le risorse umane.

Per integrare al meglio questa nuova fascia di lavoratori di fine decennio, si potrebbe agire su tre fattori:

1.     assumere/riassumere lavoratori over 55, ma “comprendendo bene cosa li spinge a lavorare e cosa li motiva di più;

2.     riqualificare in maniera ragionata la forza lavoro più avanzata con l’età, soprattutto in termini di competenze ICT e digitali;

3.     individuare e sfruttare i punti di forza di queste persone, cioè quello che sanno fare meglio.

Certo, non è possibile immaginare una forza lavoro di oltre 55 anni di età in occupazioni logoranti, o che necessitano di forza fisica e capacità di sopportazione di alti livelli di stress mentale, ma la tecnologia oggi ci offre numerose possibilità di impiego.

Alfredo Magnifico

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