L’INPS ha fatto una foto del mercato del lavoro ed ha annunciato che calano i numeri delle partite IVA e crescono i numeri degli occupati con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, come previsto dal Jobs Act approvato quest’anno. La fotografia mostra chiaramente una netta inversione di tendenza per quanto riguarda il fenomeno delle “false partite IVA”, molto comune anche tra i giovani neoassunti che nascondevano un rapporto di lavoro di tipo subordinato, alcun vantaggio tipico di quest’ultimo.
A luglio di quest’anno le partite IVA sono scese di quasi il 7% rispetto allo stesso mese del 2014, il segno meno più consistente si rileva per le partite IVA individuali (-10,9%), seguite a ruota da quelle delle società di persone (-9,3%). In controtendenza quelle per le società di capitali, che crescono di un netto +6%, a dimostrazione che le norme più severe per combattere il fenomeno delle false partite IVA funzionano.
Buone le notizie, secondo i dati INPS, anche dal lato del numero degli occupati,a luglio il numero degli assunti a tempo indeterminato è cresciuto del 35% anche grazie agli sgravi contributivi a favore delle aziende di 8.060 euro all’anno per tre anni per ogni nuovo posto di lavoro creato.
Anche il saldo tra nuovi contratti e cessazioni è positivo. Nei primi sette mesi del 2015 si segna un +706.000, con un aumento di 235.000 nuovi contratti rispetto allo stesso periodo del 2014 (gennaio-luglio).
Alfredo Magnifico
Jobs Act, diminuiscono le false partite IVA
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