L’Istat rileva che nel 2014 l’economia sommersa e derivante da attività illegali vale circa 211 miliardi di euro, pari al 13,0% del Pil, sottolineando che si tratta di un valore in costante aumento: infatti nel 2011 il peso sul Prodotto interno lordo si fermava al 12,4% (pari a circa 203 miliardi).
Le cifre risultano in rialzo anche rispetto all’anno precedente, il 2013, quando l’economia non osservata pesava per il 12,9%, per un totale di circa 206 miliari,in un anno l’incremento è stato di quasi 5 miliardi.
Solo le attività illegali,incluso l’indotto, valgono circa 17 miliardi di euro, l’1% del Pil, considerando il traffico di stupefacenti, i servizi di prostituzione e il contrabbando di tabacco.
A queste cifre va aggiunto che nel 2014 le unità di lavoro irregolari, sono 3 milioni 667 mila, in prevalenza dipendenti (2 milioni 595 mila), in significativo aumento sull’anno precedente rispettivamente +180 mila e +157 mila. In pratica si tratta del totale dei posti irregolari, considerati a tempo pieno. Il tasso di irregolarità è così pari al 15,7% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2013).
Forse se invece di depistare l’attenzione dello Stato su fertility Day,Costituzione, e tutto quanto questo periodo fa Grancassa, lo Stato attenzionasse questi settori dove tra sommerso,illegale e Lavoro nero vi è una devianza che se recuperata, potrebbe risolvere non pochi problemi che, oggi, attanagliano la società italiana.
Alfredo Magnifico
Istat: Sommerso e illegale a 211 miliardi, vale il 13% del Pil
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