L’economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata, da un lato dalla domanda dal contributo negativo della componente interna e dall’altro lato dell’offerta dalla caduta produttiva del settore industriale, l’indicatore dell’economia rimane negativo suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia italiana, sceso sotto quota 100 per la prima volta dal febbraio 2015. Di positivo c’è che “gli indici di diffusione della crescita congiunturale dei settori della manifattura e dei servizi segnalano ancora una percentuale superiore al 50% di settori in espansione, ma la quota risulta in diminuzione rispetto ai trimestri precedenti.
A riguardo si ricorda la crescita zero registrata dal Pil italiano tra aprile e giugno, con un +0,8% tendenziale (dato quest’ultimo che, seppure positivo, risulta in frenata rispetto all’1% del primo trimestre). Analizzando la fiducia dei consumatori, l’Istat evidenzia che da gennaio l’indicatore ha perso circa 9 punti, su cui pesa soprattutto la componente lavoro. Lo scenario per i prossimi mesi non lascia ipotizzare recuperi significativi della dinamica dei prezzi. Non va meglio a livello internazionale poiché prosegue “la fase espansiva dell’economia statunitense mentre i paesi dell’area euro mostrano segnali di rallentamento nel secondo trimestre”.
Al contrario si tace sulla Gran Bretagna, dove gli effetti dell’uscita dall’Europa a due mesi si fanno sentire in meglio registrando uno strabiliante boom economico, tale situazione viene trascurata in quanto è decisamente scomoda per gli europeisti.
Ci hanno terrorizzato dopo la Brexit prevedendo l’arrivo di un disastro economico finanziario imminente per la Gran Bretagna in primis, con una conseguente ricaduta sull’ Euro. Ebbene, la ricaduta sull’Eurozona si è vista, al contrario in Gran Bretagna è Boom economico, il principale merito è della sterlina debole che ha incoraggiato i turisti a spendere. Il ritorno ad una lira più debole in Italia, non potrebbe incoraggiare i turisti e tutti i consumatori in genere ad una ripresa dei consumi, proprio come hanno fatto i britannici dopo la Brexit?La vera Europa non può essere quella delle iene ridens economiche che strozzano gli stati membri, altrimenti la vera Europa che funziona deve prevedere l ‘uscita da un regime così autoritario che non può che portare a benefici!
Alfredo Magnifico
Istat: crescita zero, prossimi mesi ancora più deboli
Commenti Facebook