L’Inps ha reso noto che la vendita dei voucher è in forte crescita, 1,5 milioni entro fine anno, il giudizio è che il suo smodato utilizzo porta allo snaturamento della finalità,visto che tale strumento serviva a regolarizzare il lavoro informale,(baby sitter, agricoltura, giardinaggio, etc.), ma si è diffuso in settori produttivi strutturati come il commercio, il turismo e la stessa industria. In buona sostanza, più che far emergere il sommerso, l’utilizzo dei voucher fa immergere quote di lavoro tutelato,sarebbe il caso che il Governo, già dalla prossima legge di stabilità, trovi il modo di ridurre questo fenomeno. Va ricordato infatti che ogni voucher permette al lavoratore un incasso di 7,5 euro, ma senza che lo strumento sia legato alle ore di lavoro effettivamente svolte.Addirittura per le attività di servizi sociali o per gestire la raccolta rifiuti si ricorre ai voucher, invece che alle paghe definite dai contratti nazionali. Con questo sistema il voucher rischia di diventare una forma semilegale per sottopagare i lavoratori.
Dopo il Jobs act occorre continuare la battaglia per un mercato del lavoro competitivo e tutelato, facendo la lotta alle false cooperative e all’abuso dei voucher.
Alfredo Magnifico