“Per il momento portatele da casa, perché quelle che abbiamo bastano per le emergenze e per fornirle ai docenti e a tutto il personale scolastico”. È in sintesi quello che emerge da una indagine telefonica, svolta fra il 9 e il 10 settembre da Cittadinanzattiva, sulla dotazione di mascherine nelle scuole e sulle indicazioni che in questi giorni stanno arrivando alle famiglie e agli studenti in vista della prossima apertura. L’indagine ha riguardato 4 regioni del Nord, 4 del Centro e 5 regioni del Sud, per un totale di 23 città e 39 istituti coinvolti.
Il lavoro ha messo in evidenza come ci sia una profonda incertezza tra i dirigenti e il personale scolastico, le mascherine non sono arrivate o quando ci sono, spesso acquistate direttamente dalla scuola, la quantità non è sufficiente per coprire le esigenze quotidiane degli studenti e di tutto il personale docente e non docente. Dubbi anche in merito alla tipologia di mascherina che si può usare in classe.
In alcuni casi le mascherine le hanno spedite le Regioni, in altri le ha comprate direttamente la scuola, in altri casi ancora i genitori si sono organizzati ed hanno utilizzato il “fondo cassa” degli anni precedenti. La tendenza generale è comunque quella di chiedere agli studenti di presentarsi in classe con una mascherina personale (e un’altra di riserva) e di tenere quelle in dotazione della scuola come “scorta” per le emergenze.
“Nonostante gran parte degli istituti siano provvisti di mascherine, seppur in quantità diverse, è evidente come si sia lontani dalle dichiarazioni che prevedevano un quantitativo giornaliero per ogni alunno”, dichiara Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva. “È comprensibile quindi che i dirigenti scolastici, vista l’attuale situazione, abbiano optato per la scelta di far venire gli studenti già provvisti di mascherina, anche per una serie di considerazioni che condividiamo: innanzitutto, dovendo gli studenti firmare ogni volta che ricevono una mascherina dalla scuola, una regolare distribuzione di queste all’ingresso genererebbe una grande confusione e perdita di tempo. Oltretutto molti studenti, soprattutto dai 14 anni in su, arrivano a scuola con i mezzi pubblici e quindi dovrebbero già presentarsi all’ingresso con la mascherina (essendo obbligatoria per accedere sui mezzi pubblici).
È però evidente che a tutti i livelli, cominciando da quelle centrale, dovrebbero essere date indicazioni chiare e valide per tutti: dal tipo di mascherina da utilizzare in classe a come organizzare la distribuzione a scuola di quelle che, si spera in tempi rapidi, arriveranno dallo Stato”.
Da oggi Cittadinanzattiva mette a disposizione l’indirizzo mail ripartenza.scuola@cittadinanzattiva.it per ricevere segnalazioni dai cittadini su eventuali disagi in vista della riapertura delle scuole, ma anche buone pratiche che gli istituti stanno mettendo in atto per assicurare un regolare avvio dell’anno scolastico.
Inoltre, all’interno della Guida Covid-19 disponibile sul sito web dell’associazione, sono disponibili a questo link – https://www.cittadinanzattiva.it/approfondimenti/scuola/13520-la-scuola-che-riparte.html – informazioni utili sulle principali novità in ambito scolastico dettate dall’emergenza, dalla riorganizzazione degli spazi, ai compiti del referente Covid, ai consigli utili per famiglie e studenti.