Incendi, ombre sul fotovoltaico a terra, al via petizione di giovani Coldiretti

I vasti incendi che negli ultimi giorni hanno colpito numerose zone del Paese, come  anche varie località del Molise, richiamano l’attenzione sull’importanza della difesa e tutela del territorio che in larga parte è nelle mani degli agricoltori, che vivendo e lavorando nelle aree rurali fungono anche da “sentinelle” in caso di eventi atmosferici estremi come alluvioni, frane o incendi.

Un’emergenza, quest’ultima degli incendi, che appare strettamente connessa con il recente fenomeno del grande aumento di richieste di autorizzazioni per la creazione di impianti fotovoltaici a terra che in caso di parere positivo causano l’abbandono e dunque il presidio di vaste aree di territorio agricolo.

Anche in Molise è infatti partita la “corsa” alla produzione di energia da fonti rinnovabili che, tuttavia, spesso sacrifica terreni agricoli vocati a produzioni di eccellenza non “replicabili” in altre aree del territorio. Una questione che Coldiretti Molise ha già sottoposto all’attenzione delle Istituzioni locali a cominciare alla Presidenza della Regione.

Partendo da queste considerazioni Coldiretti Giovani Impresa ha lanciato in tutta Italia la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”, per chiedere alle Istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che andrebbero compromessi senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra.

I giovani agricoltori della Coldiretti propongono, pertanto, che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili.

“Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – afferma Coldiretti Giovani Impresa – minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori che sostengono e promuovono ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile. Inoltre, destinando i suoli agricoli al fotovoltaico si accelererà la perdita di biodiversità unica del nostro Paese”.

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