Una ricerca di Censis-Tendercapital evidenzia come l’Italia non è un Paese per giovani, frase che nell’ultimo periodo abbiamo sentito ripetere in diverse occasioni e sembra proprio, che sia decisamente una verità , lo confermano i numeri; con il dato negativo per i giovani under 35 di -1,5mln in 10 anni mentre, l’Italia è il Paese in Europa con la percentuale più alta di over 65, il 22,7% con una crescita sostenuta negli ultimi 10 anni di circa 1,8 milioni di persone in questa fascia, un dato che colloca l’Italia sul podio Ue per presenza di longevi, seguita da Grecia (21,9%), Portogallo (21,7%), Finlandia (21,6%) e Germania (21,5%).
Dalla ricerca emerge anche come sia cresciuta la quota di ricchezza detenuta da questa fascia di popolazione passando dal 20,2% al 39,9% tra il 1995 e il 2016 grazie anche al significativo aumento delle persone che superano questa età, una tendenza all’invecchiamento, quella registrata in Italia, che andrà avanti progressivamente.
Le previsioni per il 2051 annunciano, che dagli attuali 13,7 milioni di anziani, pari al 22,8% del totale della popolazione, si passerà a 19,6 milioni, con un’incidenza sul totale della popolazione pari al 33,2% e un incremento del +42,4%.
Oltre 2,8 milioni di persone (il 20,7% degli anziani) non è autosufficiente e questa situazione costituisce un rischio che cresce con l’avanzare dell’età (supera il 40% di incidenza oltre gli ottant’anni).
I bisogni assistenziali degli anziani sono stati finora coperti, soprattutto, dalle famiglie che garantiscono assistenza diretta in almeno 7 casi su 10, ma un ruolo importante lo svolgono le badanti (oltre 1 milione) con una spesa per le famiglie, stimata, in circa 9 miliardi di euro.
Gli anziani hanno una quota di ricchezza più alta del 13,5% di quella media degli italiani, mentre per i millennials risulta inferiore del 54,6% , un dato che spiega perché in 25 anni si sia ridotta la spesa dei consumi familiari (-14%), mentre è aumentata quella degli anziani (+23%), che oggi spendono molto di più in cultura, svago e viaggi.
Circa 9,6 milioni di anziani si occupano dei propri nipoti e tra questi 3,6 milioni lo fa regolarmente.
Assistiamo a un processo di trasformazione della dimensione anziana; si tratta di una realtà sempre più forte all’interno della società, oggi in media l’anziano ha la casa di proprietà, una qualità della vita e un livello di consumi elevato, ma non investe. Occorrerebbe, pertanto, sviluppare, all’interno della popolazione anziana, una cultura dell’investimento nel proprio futuro.
Alfredo Magnifico