Dai dati elaborati da Info Camere sulla base del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere emerge che rallentano le cessazioni di impresa nel primo trimestre 2015, e le iscrizioni toccano il minimo da diversi anni con un saldo negativo di -18.685 unità meno consistente rispetto agli anni precedenti. Nel primo trimestre dell’anno tra iscrizioni e cessazioni d’imprese sono nate 114.502 nuove iniziative economiche, 872 in meno dello stesso periodo dello scorso anno, la quarta contrazione consecutiva del numero delle nuove imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio mentre la riduzione delle cessazioni di imprese esistenti (133.187 le chiusure, il valore piu’ contenuto degli ultimi dieci anni) con il risultato che, pur chiudendo in campo negativo, il saldo del primo trimestre del 2015 (pari a -18.685 unita’) segna un miglioramento relativo rispetto allo stesso trimestre dei tre anni precedenti.
Considerando il fatto che nel 2014 (a fronte di un saldo del primo trimestre negativo per 24.490 unita’) l’anno si concluse con un bilancio positivo per 30.718 imprese, il contenimento del saldo negativo, dei primi tre mesi di quest’anno, lascia spazio ad aspettative, moderatamente, positive sul bilancio complessivo del 2015.
La dinamica del tessuto imprenditoriale nei primi tre mesi dell’anno, si è sviluppato in maniera schizofrenica da una parte segnali di ripresa, dall’altra si scontano ancora gli effetti di questa lunga crisi.
alcuni ambiti mostrano affanno: l’artigianato,che da solo spiega l’intero saldo negativo della manifattura e delle costruzioni.
Il contributo in controtendenza viene dalle società di capitali (11.482 imprese in più’ nel trimestre, pari ad un tasso di crescita positivo dello 0,77% e persino in miglioramento rispetto al 2014). In questo ambito va letta la buona performance delle start-up innovative iscritte all’apposita sezione del Registro delle imprese: nei primi tre mesi dell’anno ne sono nate infatti 368 (quasi tutte nella forma di societa’ di capitali), contro le 229 dello stesso periodo del 2014. In lieve crescita cooperative e consorzi, mentre, si riducono sia le imprese individuali (-24.998 unita’, di cui 12.808 artigiane) sia le societa’ di persone (-5.527 il saldo complessivo, -2.400 il di cui artigiano).
Tra le regioni, il Lazio e’ l’unica a far registrare un saldo positivo per quanto contenuto (418 imprese in piu’, lo 0,07%). Delle altre, in sei casi (in ordine geografico: Trentino-Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Sicilia) il primo trimestre 2015 si e’ chiuso con un risultato peggiore del 2014.
Tra gli artigiani, nessuna regione chiude in positivo e quelle in ulteriore contrazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno sono cinque: ancora il Trentino-Alto Adige, l’Emilia-Romagna, Marche, Lazio e Abruzzo. A.M.
Imprese: rallentano le chiusure nel primo trimestre
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