Chiude in positivo l’anagrafe delle imprese nel terzo trimestre del 2014. Il bilancio demografico dei mesi estivi fra le imprese nate in Molise (366) e quelle che contemporaneamente hanno dichiarato la cessazione delle attività (294), termina con un saldo positivo pari a +72 unità, minore di quanto si verificò un anno fa, quando il saldo era positivo per 120 unità. A fine settembre le imprese registrate risultano essere 34.884, di cui 31.014 dichiarate attive. I modesti risultati del terzo trimestre del 2014 – positivi peraltro come in ogni terzo trimestre di ciascun anno – si traducono in un tasso di crescita modesto (+0,21%), inferiore sia al valore nazionale (+0,27%) che a quello delle altre regioni meridionali (+0,27%). Come mostra l’analisi della natalità e mortalità delle imprese, diffusa dall’Ufficio Studi e Ricerche di Unioncamere Molise sulla base di Movimprese, la rilevazione condotta da infoCamere a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, continua, inoltre, la corsa al rialzo dei fallimenti e dei concordati preventivi.
Tra luglio e settembre in Molise, 9 imprese hanno aperto una procedura fallimentare, per un aumento pari al 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2013; discorso analogo per i concordati preventivi, 8 in regione in questo trimestre, in aumento del 300% rispetto al 2013. Sul fronte artigiano, il terzo trimestre 2014 chiude in positivo con un saldo pari a +14 imprese, per un tasso di crescita del periodo pari a +0,20%, tra i migliori a livello regionale, superato solo dal risultato del Trentino A.A. con +0,33%. Andando a leggere più in profondità i dati dei Registri Imprese, risulta evidente un andamento diverso tra le due provincie molisane: Isernia, con uno stock di imprese al 30 settembre 2014 pari a 9.079 registrate e un saldo tra iscrizioni e cessazioni positivo e pari a +58 unità, si pone al 1° posto della classifica dei migliori tassi di crescita con +0,64%; la provincia di Campobasso scivola alla 90° posizione con 25.805 imprese registrate, un saldo pari a +14 unità e con un tasso di crescita positivo e pari a +0,05%.
A livello settoriale vanno segnalate le principali difficoltà nel settore dell’Agricoltura (-31 unità il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel periodo), nel settore del Commercio (-14 unità) e nelle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-7 unità).
Guardando alla forma giuridica delle imprese, nel terzo trimestre del 2014 è proseguita la diffusione delle società di capitali. Esse con un saldo di +75 unità hanno fatto registrare un tasso di crescita (+1,26%) di circa 6 volte più alto del tasso di crescita regionale (+0,21%). Le imprese individuali, che rappresentano il 68% delle imprese molisane, crescono poco in termini percentuali (+0,01%), per una differenza tra iscrizioni e cessazioni nel periodo pari a +3 unità. Le Società di persona presentano un tasso di crescita nullo, in quanto sono 27 sia il numero delle iscrizioni sia quello delle cessazioni, mentre le Altre forme societarie sono le uniche a presentare un saldo e un tasso di crescita negativo, rispettivamente pari a -6 unità e -0,56%.
“Persiste, purtroppo, la fase di stagnazione che sta colpendo il nostro sistema produttivo, frenando la spinta a fare impresa e facendo aumentare i fallimenti e concordati preventivi” – commenta il Presidente di Unioncamere Molise, Pasqualino Piersimoni. “Per ridare nuova linfa allo sviluppo, bisogna creare le condizioni per far ripartire il mercato interno, dal cui rallentamento dipendono le sorti di tante nostre imprese, e sostenere il coraggio e le aspirazioni di tante persone, soprattutto giovani, che vorrebbero mettersi in proprio. Un ambito nel quale il sistema camerale molisano è particolarmente impegnato, anche attraverso lo sportello per il sostegno all’imprenditorialità giovanile, uno strumento messo a disposizione del territorio, che offre un servizio gratuito dedicato espressamente a quanti vogliono creare una nuova impresa, un’opportunità concreta di auto-impiego per i giovani”.
Imprese molisane: +72 unità rispetto all’anno scorso ma i fallimenti salgono di +12,5%
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