Note positive e qualche campanello d’allarme dall’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2013. Tra aprile e giugno i registri delle Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia hanno ricevuto 507 domande di iscrizione, dato più basso se confrontato a quello di un anno fa (543 iscrizioni), a fronte di 304 richieste di cancellazione da parte di imprese esistenti (nel 2013 le chiusure furono 354). Il saldo del secondo trimestre del 2014 è pertanto positivo per 203 unità, 14 in più (+7,4%) rispetto al secondo trimestre del 2013.
In termini percentuali, tra aprile e giugno lo stock delle imprese registrate ai registri delle Camere di Commercio del Molise è cresciuto complessivamente dello 0,59%, stessa crescita registrata anche a livello nazionale, attestandosi, al 30 giugno, al valore di 34.832 unità.
Andando a leggere più in profondità i dati dei Registri Imprese, risulta evidente un andamento diverso tra le due provincie molisane: Isernia, con uno stock di imprese al 30 giugno 2014 pari a 9.036 registrate e un saldo tra iscrizioni e cessazioni positivo e pari a +72 unità, si pone al 15° posto della classifica dei migliori tassi di crescita con +0,80% (in peggioramento rispetto al +0,94% del secondo trimestre del 2013); la provincia di Campobasso scivola alla 59° posizione con 25.796 imprese registrate, un saldo pari a +131 unità e con un tasso di crescita positivo e pari a +0,51% in miglioramento rispetto al +0,41% del secondo trimestre del 2013.
A livello settoriale vanno segnalate le principali crescite di base imprenditoriale nel settore dell’Agricoltura (+15 unità il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel periodo), nel settore assicurativo e finanziario (+13 unità) e nel settore manifatturiero (+5 unità). Di contro, diminuzioni si registrano nel Commercio (-24 unità), nelle attività professionali e scientifiche (-6 unità), nelle costruzioni (-6 unità) e nelle attività di supporto alle imprese (-4 unità).
Guardando alla forma giuridica delle imprese, il secondo trimestre del 2014 vede un ritorno significativo delle imprese individuali, cui si deve circa il 37% dell’intero saldo (+76 imprese). Da segnalare come, di queste, quasi l’83% siano di italiani, e solo il 17% di cittadini extracomunitari. Sempre elevato il contributo al saldo delle imprese costituite in forma di società di capitali: 90 unità in più nel trimestre; seguono, in quanto a contributo al saldo, le società di persona (+29 imprese) e le altre forme imprenditoriali (+8 imprese).
Quanto alle crisi d’impresa, tra aprile e giugno di quest’anno si registra un aumento del 20% delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo di un anno fa; aumentano anche il numero di concordati nel periodo di circa il 17%.
“La crisi pesa ancora sulla vitalità del sistema produttivo molisano ma, seppur con fatica, la base imprenditoriale si rimette in movimento e torna ad allargarsi: un segnale positivo, ancora non sufficiente a dire che il peggio è passato, ma che infonde speranza” ha detto il Presidente vicario di Unioncamere Molise, Pasqualino Piersimoni. “Siamo in un momento estremamente delicato – ha aggiunto – in cui deve essere prestata la massima attenzione alle politiche che possono aiutare o penalizzare i progetti di vita di migliaia di italiani che credono nell’impresa e che hanno bisogno di essere accompagnati, sostenuti, favoriti. Perché solo in questo modo si può ridare lavoro a chi lo ha perso o una chance ai giovani che lo cercano. Il Governo è alle prese con la grande sfida delle riforme per rimettere in moto il Paese – ha detto ancora il Presidente di Unioncamere – e ha la responsabilità di fare le scelte giuste per lo sviluppo. Scelte che dovranno salvaguardare le Camere di commercio, di cui le imprese hanno un estremo bisogno perché, spesso, sono l’unico riferimento sul territorio capace di interpretarne le esigenze e dare risposte concrete ed efficaci. In molti lo stanno testimoniando in questi giorni con messaggi indirizzati all’esecutivo e al Parlamento e io mi auguro – ha concluso Piersimoni – che la riforma della Pubblica amministrazione saprà fare tesoro di questi contributi per ridare slancio al Sistema Camerale che da sempre opera per supportare il processo di crescita delle imprese”.