Sono andato via da Sant’Agapito e approdato a Roma oltre cinquant’anni fa, inizialmente per frequentare l’università poi mi sono stabilizzato con un lavoro e una famiglia.
I miei ricordi sono quelli di un paese vivo e pieno di gente semplice, legata alla terra, che nei momenti di difficoltà scatta va automaticamente la solidarietà e l’aiuto reciproco, poi qualcosa è cambiato, è subentrata un pizzico di cattiveria e da allora a farla da padrone è sempre stato una naturale caratteristica; la “Dmiddia”
-Invidia- che ha generato divisione e attrito.
Invece quest’anno ho respirato un’aria nuova, sono state messe in piedi delle iniziative che hanno riscoperto solidarietà, collaborazione e gioia di stare insieme.
Grazie al cambio della guardia alla guida del comune di sant’Agapito con l’insediamento di una nuova giunta e un rinnovato consiglio comunale sembra sia stata scoperta quell’armonia che da troppo tempo mancava, con l’insediamento del nuovo, Sindaco Liberato Matticoli e della sua amministrazione formata in gran parte da giovani, e con l’individuazione di una persona affabile come Daniele Antonilli alla guida della Pro Loco, hanno dato vita a iniziative che hanno fatto riscoprire il senso di popolo mai sparito ma solo sopito, come il fuoco sotto la cenere.
La prima iniziativa è stato il Concerto di natale,avevo avuto occasione di ascoltare la voce strepitosamente bella di Carmela Anna Fascino, ma ascoltarla con il coro è stata una bella scoperta.
Immagino, quanto impegno, quanta forza di volontà abbiano investito per arrivare a quel risultato, il cantare nel coro insegna ad essere armoniosi ma anche coordinati tra i coristi, armonia e coordinamento portano a solidarizzare.
Un’emozione unica,veder cantare quelle persone che vedi in piazza, penso di non averla mai provata, è stata una serata di purissimo piacere, avvolta ed inebriata da note sublimi e a volte con la partecipazione di noi del pubblico.
Il Presepe vivente nel centro storico trasformato ha fatto riemergere dal passato arti e mestieri antichi e il vecchio borgo con un pullulare di pastori e pastorelle che nelle diverse botteghe e cortili hanno realizzato prodotti di ogni genere.
Sei scene teatrali hanno commemorato l’avvento e il Natale nelle corti più suggestive del paese medievale:1)l’Annunciazione,2)la visitazione,3)il sogno di Giuseppe,4)l’offerta del pane,5)le minacce e l’inganno di Erode,6)la nascita di Gesù, l’annuncio degli angeli ai pastori, l’arrivo dei magi guidati da un splendida stella cometa e il significato dei loro preziosi doni con la presenza corale di tutti gli artigiani del borgo, che hanno offerto il frutto del loro lavoro al Signore che viene.
Il tutto coordinato dalla insuperabile regista; Diana Maddonni.
La preparazione del tradizionale fuoco che, diversamente dagli anni scorsi, si è riallestito con la partecipazione del popolo che ha donato la legna, mi sono deliziato a vedere con quanta armonia si siano adoprate le persone a preparare la catasta in piazza, per poi dargli fuoco, ed è stato attorno a quel fuoco che si è svolta la tombolata con la partecipazione di adulti e bambini, tra sorrisi, battute e voglia di stare insieme.
Ormai ho una certa, confesso che erano anni che non respiravo un’aria così bella, questo mi porta a ben sperare, forse un futuro per il Molise c’è,basta ritornare a quella che c’era una volta e che poi la società dei consumi ha distrutto; la bellezza di stare con piacere insieme, godere delle cose semplici realizzate con armonia. Mi sento di dire che il vero valore non è stato il traguardo, che è stato brillante, ma il lavoro che è stato fatto per perseguirlo che ha rispolverato quei sentimenti che pensavo distrutti.
Alfredo Magnifico