Il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi risponde ad una nota inviataLe congiuntamente dal Presidente regionale dell’UICI Molise Marco Condidorio e dal Presidente nazionale della stessa Unione Mario Barbuto, con la quale Condidorio, quale componente per la Commissione nazionale per la tutela dei docenti non vedenti, ha chiesto un intervento urgente in materia di accessibilità e fruibilità sia dei libri di testo scolastici che dei registri elettronici.
I ciechi italiani vivono una condizione di discriminazione sociale culturale e quel che è peggio umana, se consideriamo l’accesso alla cultura diritto inalienabile pari a quello del nutrirsi e del difendere la propria salute e incolumità fisiche; d’altra parte l’accesso alla cultura è divenuto oggi più che mai “la pari opportunità umana, sociale e lavorativa” che rende il cittadino (in situazione di disabilità) una donna e un uomo al pari di tutti, senza alcuna discriminazione culturale, ambientale e umana.
Eppure, l’allarme lanciato dai ciechi italiani, dalle decine di docenti non vedenti operanti nella scuola, dalle donne e dagli uomini quali padri e madri non vedenti, dalle centinaia di studenti frequentanti la suola pubblica in questi anni fatica a trovare, ancora oggi, l’interlocutore istituzionale che si faccia carico di una criticità definibile, oramai, piaga sociale pari a tante altre emergenze del nostro paese.
Il presidente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti Mario Barbuto ha sottoscritto il documento di Condidorio delegando lo stesso a rappresentare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e in particolare del Ministro Maria Elena Boschi la condizione di disagio che vivono quotidianamente i docenti non vedenti i quali non possono consultare direttamente e liberamente i testi scolastici, sia per la adozione che per il normale svolgimento delle lezioni; costretti a vie alternative spesso inadeguate e incomplete, come la digitalizzazione e la scansione di parte dei testi con dispendio di energie e di tempo preziosi e si aggiunga anche di denaro pubblico.
Infatti, un docente non vedente, oggi, nella scuola italiana, è costretto a maratone tra burocrazia, inaccessibilità, incomprensioni e scarsa volontà per poter redigere lezioni, tenere incontri scolastici e non risultare dunque meno rispetto ai propri colleghi; per i quali lo stesso Condidorio nutre massimo rispetto e profonda riconoscenza per disponibilità, generosità e solidarietà. La stessa mostrata dal proprio dirigente scolastico il quale manifesta sensibilità e attenzione nei confronti della persona del prof. Condidorio.
E’ notizia di questi giorni la proposta di ratifica, da parte della Commissione Ue, del Trattato di Marrakech che contiene esenzioni alla proprietà intellettuale per le organizzazioni dei non vedenti. Già lo scorso 30 aprile, il trattato era stato firmato dall’Unione Europea sotto la presidenza greca, e ora, sotto la presidenza italiana, arriva questa proposta di ratifica che, se approvata da Consiglio e Parlamento, renderà vincolante il trattato per tutti e ventotto gli Stati Membri Ue.La risposta del Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, dunque, giunge anch’essa quale spiraglio di luce in un mondo apparentemente fatto di sole ombre.
Si riporta qui di seguito l’impegno assunto dal Ministro a nome della stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana “Gentile Presidente nazionale dell’UICI Mario Barbuto e Gentile Professore prof. Marco Condidorio, Commissione per la tutela dei docenti non vedenti, desidero ringraziarVi per la nota illustrativa sul finanziamento di alcuni servizi resi dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus, dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e dalla Biblioteca italiana per Ciechi Onlus, che ho ricevuto per tramite della Consigliera Alessandra Gasparri. Sarà cura del Governo seguire con attenzione il tema, nella consapevolezza dell’importanza che rivestono tali servizi di assistenza per i ciechi e gli ipovedenti e le loro famiglie”.
Cosa aggiungere a tale prezioso impegno istituzionale, soltanto la flebile speranza che il futuro, speriamo prossimo, presenti una maggiore volontà e consapevolezza attorno ad un diritto così semplice eppure tanto osteggiato, non solo dagli editori per ragioni che oserei definire mediocri e frutto di una mera cecità culturale, tecnica oltre che economica. Si ricorda, infatti, che la realizzazione di testi, fruibili e accessibili per i ciechi – siano essi studenti, genitori, docenti o rivestano altri ruoli nella società – rappresenterebbe un indotto in termini economici per gli editori pari a quello che oggi stanno, con viva soddisfazione, raccogliendo i produttori di nuove tecnologie, nella comunicazione e nell’informatica, in cima alla classifica Apple, Samsung e IBM.
Condidorio ringrazia il Ministro Maria Elena Boschi anche per il ruolo così delicato e importante per la nostra Repubblica che la stessa Boschi riveste, quella di Ministro per le Riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento. Se ne avesse l’opportunità, confessa Condidorio, vorrebbe poter parlare direttamente con il Ministro Boschi e il Ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini per restituire loro la fotografia reale della scuola italiana, vista con gli occhi della mente e la passione del cuore. Per mostrare quell’essenziale troppo spesso, e volutamente di frequente, invisibile alle Istituzioni, all’occhio dello Stato. La Filosofia, la Storia, la Cittadinanza sono discipline che non richiedono l’estetica o la funzione normativa dell’occhio, eppur tuttavia rappresentano, se trasmesse con passione e intelligenza (e aggiornamento professionale), il terreno fertile per un futuro di civiltà e progresso, ove le pari opportunità tra cittadini sarebbe la normalità come lo è la luce quale essenza dei colori.