Il Governo modifica decreto voucher, ma Cgil boccia la tracciabilità

Il Ministro del Lavoro ha ufficializzato che la modifica al decreto attuativo del Jobs Act, arriverà solo da uno dei prossimi consiglio dei Ministri, per riportare in carreggiata l’utilizzo di questo strumento nato per pagare i lavori occasionali ma al centro di forti sospetti di utilizzo improprio dovuto al boom registrato negli ultimi mesi. Le imprese che utilizzeranno i buoni per pagare il lavoro accessorio, dal valore nominale di 10 euro di cui 7,50 nette al lavoratore, dovranno comunicare preventivamente, in modalità telematica, il nominativo ed il codice fiscale del lavoratore per il quale verranno utilizzati, insieme con l’indicazione precisa della data e del luogo in cui svolgerà la prestazione lavorativa e della sua durata. La tracciabilità così come annunciata non serve a contrastare gli illeciti; rimarranno milioni di lavoratori in un’area grigia senza diritti, nuovi poveri e sempre più precari, maschera elusione ed è una forma di precariato estremo e povero che svantaggia ulteriormente soggetti già deboli nel mercato del lavoro. Occorre riportare i voucher alla loro originaria funzione che era quella di pagare e fare emergere i piccoli lavori occasionali e non quello di sostituire, con dei ticket, le buste paga previste dai contratti per pagare il lavoro dipendente. Ben venga un intervento che regoli il fenomeno e tari realmente l’utilizzo di questo strumento sulle effettive esigenze di regolarizzazione del lavoro nero, ne affidi prioritariamente la gestione alla contrattazione aziendale, ne contenga la percentuale di utilizzo ed escluda i settori, che già devono affrontare appalti, subappalti, false cooperative. La nuova norma che introduce una modalità di controllo analoga a quella già in essere per il cosiddetto “lavoro a chiamata, intende, come spiega lo stesso Poletti “stringere i bulloni per impedire le furbate delle imprese” puntando “ad impedire possibili comportamenti illegali ed elusivi da parte di aziende” che acquistano i buoni-lavoro per utilizzarlo solo in caso di controllo da parte di ispettori del ministero.
Alfredo Magnifico

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