Il finto boom degli occupati 

Dal rapporto “Il senso del lavoro nella comunità produttiva e urbana” realizzato dal Censis si demoliscono i toni trionfalistici sul boom degli occupati, mai così tanti e mai così anziani, troppi giovani e donne sono fuori dal mercato del lavoro.

A novembre 2023 in Italia si contavano 23,7 milioni di occupati, il livello più alto mai registrato, nel giro di dieci anni, fra il 2012 e il 2022, la base occupazionale formata da giovani con un’età compresa fra i 15 e i 34 anni si è ridotta di circa 360.000 unità, mentre i lavoratori con almeno 50 anni di età sono aumentati di 2,7 milioni.

La mancata partecipazione al mercato del lavoro conta 12 milioni e 434.000 persone (quasi otto milioni sono donne) che, pur essendo in età lavorativa, non lavorano e non sono alla ricerca di un lavoro.

Circa dieci italiani su cento (prevalentemente donne) dichiarano di non partecipare al mercato del lavoro perché scoraggiati dagli esiti negativi della ricerca di un lavoro.

Per i tre quarti degli italiani (il 76,1%) in Italia il lavoro c’è, ma si tratta di un lavoro poco qualificato e sottopagato.

Il 36,2% di chi è oggi alla ricerca di un nuovo lavoro, indica come motivazione principale quella di ottenere un guadagno più elevato rispetto a quello corrente; il 36,1% afferma invece che la ricerca di un nuovo lavoro è stimolata dalla necessità di vedere riconosciuto il livello di competenze acquisito.

Per il trimestre gennaio-marzo 2024 si prevede una  richiesta di lavoratori pari a 1,4 milioni di persone, contemporaneamente ci sono tanti giovani che non studiano, non si formano e non cercano lavoro. Ha ragione La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone a dichiarare che:” Avere giovani che oggi non giocano la partita è una cosa che non possiamo permetterci”,ma farebbe bene ad attivare tavoli presso il Ministero di cui è titolare per portare le parti datoriali e sindacali a rinnovare i Contratti, perché se il 43% degli under 35 percepisce uno stipendio mensile inferiore ai 1.000 euro, e il 33% ne ha uno compreso fra 1.000 e 1.500 euro, la Ministra può operare affinché i nostri ragazzi e ragazze siano pagati di più.

Sarebbe utile introdurre un salario minimo legale, che per Istat,  aumenterebbe le retribuzioni di coloro che prendono meno di 9 euro lordi l’ora di quasi il 20%.

L’offerta di manodopera è alta e inevasa perché le persone non sono adeguatamente formate per ricoprire i posti di lavoro richiesti; si creano licei del Made in Italy che nessuno sa cosa formerà mentre una Formazione adeguata al lavoro non farebbe male.

Alfredo Magnifico

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