“Quello che sta accadendo all’industria alimentare statunitense, a seguito della diffusione del Covid 19, rende giustizia all’azione che Coldiretti da oltre un decennio sta portando avanti a sostegno dei produttori e a tutela dei consumatori”. Ad affermarlo è Aniello Ascolese, Direttore regionale di Coldiretti Molise, che dalle gravi difficoltà in cui versa l’industria della carne nel Usa, con migliaia di capi abbattuti e distrutti e altrettanti posti di lavoro azzerati, come descritto in un articolo pubblicato il 29 maggio 2020 dal periodico “Internazionale”, prende spunto per rimarcare l’impegno dell’Organizzazione nel sostegno al settore primario che vede ormai l’Italia fra i primi Paesi al mondo per sicurezza alimentare.
Un’alimentazione eccessivamente ricca di proteine e cibi industriali, come quella diffusa negli Usa, predispone all’obesità o ad altre patologie di tipo cronico, quali ad esempio l’ipertensione e il diabete di tipo 2, che rendono più vulnerabile l’organismo anche verso la lotta al Corona Virus.
“Grazie all’impegno profuso da Coldiretti – afferma Ascolese – negli ultimi anni abbiamo assistito ad una grande diffusione della cultura della salubrità del cibo, ottenuto tanto dalla coltivazione dei campi quanto dall’allevamento sostenibile degli animali. Una cultura – osserva ancora il Direttore di Coldiretti – che spinge sempre più il consumatore a preferire prodotti a km Zero, rispetto a quelli industriali, e mercati contadini piuttosto che centri della grade distribuzione”. Riprova ne è l’aumento esponenziale della clientela dei mercati di Campagna Amica, come quello di Campobasso, dove è possibile acquistare il meglio del Made in Italy direttamente da chi lo produce.
A seguito della crisi del Covid-19, l’agroalimentare, che in Italia negli ultimi anni ha visto una notevole crescita, ha mostrato tutta la sua importanza, dimostrandosi strategico per il Paese. Un settore, quello primario, non solo indispensabile per garantire il cibo a tutti i cittadini ma in grado di esprimere potenzialità socio-economiche ed ambientali fino a ieri non ben comprese da tutti.
Si pensi, infatti, all’opera di manutenzione del territorio che gli agricoltori prestano ogni giorno contro i rischi di dissesto idrogeologico, ma anche alla tutela della biodiversità che senza gli agricoltori andrebbe persa. “Un mondo, dunque, quello contadino – conclude Ascolese – che va tutelato e sostenuto con interventi miranti a sostegno dell’impresa, che abbisogna, specie nella nostra regione, di infrastrutture prima di tutto viarie, oltre che di tutela dai danni da fauna selvatica come anche semplificazioni burocratiche, indispensabili a mettere in condizioni gli imprenditori agricoli e zootecnici di lavorare e dunque produrre reddito, occupazione e cibo sano per l’intera collettività”.