Una relazione del gruppo socialista al Parlamento europeo, che prende spunto dal rapporto del quale è autore Richard Murphy Professore presso l’Università di Londra, rivela quanta parte del denaro delle tasse viene evasa pro capite in ciascun paese dell’UE e quale percentuale di IVA viene defraudata ai danni dei ministeri del tesoro nazionali, lo studio prende in considerazione solo l’evasione fiscale, non l’elusione fiscale, con la quale le grandi aziende approfittano di sotterfugi legali per pagare meno tasse e risparmiare tra 50.000 e 190.000 milioni di euro.
L’evasione sembra essere uno degli sport preferiti dagli europei; ogni giorno in Europa vengono sottratti al Fisco 2,25 miliardi di euro, vale a dire 94 milioni all’ora o, se si preferisce, 1, 5 milioni al minuto. Ogni secondo che passa, insomma, i Paesi europei non incassano 26.113 euro.
Insieme, i 28 paesi dell’UE perdono circa 825.000 milioni di euro di entrate fiscali annuali a causa dell’evasione fiscale, 2,25 miliardi al giorno.
Sul podio dell’evasione l’Italia è prima con 3.156 euro per ciascun abitante, seguita dalla Danimarca con 3.027 euro.
Il 1 ° gennaio è entrata in vigore la direttiva anti-evasione fiscale dell’Unione europea, un passo avanti nella lotta contro questo tipo di frode, processo, avviato nel 2012, ha innalzato gli standard comunitari contro l’evasione fiscale e con quest’ultima direttiva ci si concentra sulle pratiche “aggressive” di alcune multinazionali per evitare di pagare le tasse.
Il documento offre dati disaggregati sui singoli paesi che potrebbero essere sorprendenti, nei paesi con il carico fiscale più elevato, che rappresenta la percentuale che le imposte rappresentano rispetto al reddito, si verifica più evasione fiscale.
Tuttavia la situazione è invertita per quanto riguarda l’evasione dell’IVA, con Romania, Grecia, Italia, Slovacchia e Lituania in testa, ovvero, maggior parte dei paesi dell’Europa meridionale e orientale che hanno una più alta percezione della corruzione secondo Transparency International, l’evasione fiscale pro capite è più bassa rispetto ad alcuni paesi scandinavi e dell’Europa centrale.
In valori assoluti l’Italia è al primo posto con 190,9 miliardi evasi ogni anno, mentre al secondo e al terzo posto seguono Germania (125,1 miliardi) e Francia (117, 9 miliardi) la classifica cambia leggermente se la media dell’evasione viene calcolata sul numero di abitanti, neonati inclusi. Si scopre allora che la Danimarca tallona l’Italia, seguita dal Belgio (con un’evasione pro capite media di 2.676 euro), Lussemburgo (2.657 euro) e Malta (2.059 euro). Tutti questi Paesi sono sopra la media europea che è di 1.634 euro pro capite. Sotto la media, tra i più virtuosi ci sono la Romania (824 euro) e la Repubblica Ceca (833 euro), la Danimarca è il Paese nel quale vige la più alta imposizione fiscale complessiva rispetto al prodotto interno lordo, oltre il 45%.
Le raccomandazioni del Parlamento europeo sono state approvate con 505 voti favorevoli, 63 contrari e 87 astensioni ,per la prima mette nero su bianco che sette Paesi – Belgio, Cipro, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi – presentano le caratteristiche di un paradiso fiscale e facilitano una pianificazione fiscale aggressiva.
Negli Stati membri manca la volontà politica di combattere l’evasione-elusione fiscale e la criminalità finanziaria, si dovrebbe lavorare all’istituzione di una forza di polizia finanziaria europea, una intelligence finanziaria comune, un organismo di controllo antiriciclaggio e un organismo fiscale globale all’interno delle Nazioni Unit, un’ultima raccomandazione visti e passaporti d’oro ( golden visa), dovrebbero essere eliminati.
Alfredo Magnifico